MACOMER (NUORO) – L’assemblea dei soci del consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP ha votato oggi il disciplinare di produzione lasciando invariata la parte relativa alla razza delle pecore.
Il latte ammesso alla produzione del Pecorino Romano DOP deve provenire esclusivamente da pecore allevate nelle zone di produzione, ovvero Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto. La modifica proposta per la limitazione delle razze non ha infatti raggiunto la maggioranza necessaria pari al 66% (maggioranza qualificata): il 39% ha votato a favore, il 29% ha votato contro e il 26% si è astenuto.
Approvata invece la modifica relativa all’approvvigionamento alimentare degli animali, che dovrà provenire per almeno il 50% dalla zona di origine, decisione resa necessaria dalla crescente e perdurante siccità dei nostri territori. Approvate anche modifiche tecnologiche per il miglioramento qualitativo del prodotto: disciplina dell’utilizzo del sacco sottovuoto, dell’integrazione della flora batterica casearia attraverso l’utilizzo di fermenti autoctoni e certificati, migliore disciplina della tipologia da tavola e da grattugia e inserimento della tipologia “Riserva” che prevede una stagionatura minima di 18 mesi.
“Oggi dall’assemblea dei soci è emersa una forte consapevolezza rispetto a una produzione che deve guardare al futuro, perché questo nuovo disciplinare deve dare le linee guida al prodotto per i prossimi decenni”, dice il presidente del Consorzio Gianni Maoddi. “I numeri della votazione di oggi sull’introduzione delle razze fanno rilevare che si tratta di una questione trasversale: una parte di allevatori rappresentati dalle cooperative ha votato a favore, una parte contro, mentre l’industria privata ha optato per l’astensione, dichiarando di non voler interferire nelle scelte degli allevatori. Dunque, dal conteggio finale, emerge che il 55%, ovvero la maggioranza dell’assemblea dei soci, non vuole la restrizione sulle razze. Le altre modifiche approvate dall’assemblea contribuiranno a migliorare ancora il Pecorino Romano, rendendolo sempre più attuale e adeguato alle mutate richieste dei consumatori, pur nel solito e rigoroso rispetto della tradizione”, conclude Maoddi.