Dal campo al latte, la prima fase della filiera del Grana Padano. La testimonianza di Francesco, agricoltore a 360 gradi

Francesco è un agricoltore a 360 gradi. La sua azienda di famiglia, che con lui è alla terza generazione, si occupa della produzione di latte all’interno della filiera del Grana Padano; un’eredità che porta avanti con orgoglio e tanta voglia di crescere, giorno dopo giorno.

È lui il protagonista del terzo episodio della terza stagione del format “Giovani della Filiera”, condotto quest’anno dall’imprenditore agricolo e content creator Matt The Farmer e voluto dal Consorzio Tutela Grana Padano per raccontare le storie di giovani allevatori, tecnici e casari che hanno scelto di investire il proprio futuro nella produzione del Grana Padano.

“Mi sono ritrovato a fare l’agricoltore, da piccolo giocavo in azienda e alla fine questo gioco è diventato il mio lavoro – dice Francesco -. In questi anni sono cambiate molte cose a livello gestionale e non si finisce mai di imparare. Quello che però resta sempre è l’attenzione, anno dopo anno, nei confronti del benessere del bestiame. Se stanno bene gli animali, si sta bene tutti perché i risultati si vedono ogni giorno”.

L’azienda agricola di Francesco, che ha sede in Trentino Alto Adige, è impegnata nell’allevamento e nella coltivazione dei seminativi e della fienagione necessari agli animali. Dunque, produzione a 360 gradi.

“L’azienda gestisce seminativi e prati per uno scopo ben preciso – continua Francesco -, ovvero portare al massimo la qualità del prodotto finale e rispettare il disciplinare del Grana Padano. È un lavoro molto complesso perché bisogna controllare contemporaneamente campo e animali, ma penso sia uno dei modi migliori per aumentare la qualità del latte prodotto. E più si fa qualità in campo, più le vacche stanno meglio e ripagano con un latte eccellente”.

“Sicuramente è una vita molto impegnativa – conclude Francesco -, anche per le persone che mi stanno vicine. Spesso mi domando se la strada intrapresa sia o meno quella giusta, però penso che la libertà di seguire la propria passione e stare in campagna, all’aria aperta, insieme ai propri animali sia senza prezzo. Inoltre sapere di far parte della filiera del Grana Padano mi rende orgoglioso e dà ancora più soddisfazione… spero di poter contribuire ancora per tanti anni”.

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