ROMA – L’olio Garda DOP si conferma una delle eccellenze italiane più apprezzate, piazzandosi tra i primi 10 oli extra vergine con Indicazione Geografica d’Italia nel 2023. Un risultato che testimonia la qualità e l’autenticità di un prodotto unico.
“Questi risultati positivi sono il frutto di un impegno costante da parte degli olivicoltori e frantoiani del Garda, che lavorano con passione e dedizione per garantire un prodotto di altissima qualità. I dati forniti dal Rapporto ISMEA-Qualivita ci mostrano che l’olio Garda DOP è sempre più apprezzato dai consumatori, che lo riconoscono come un prodotto di nicchia, sinonimo di qualità e autenticità”, ha dichiarato l’Avv. Simone Padovani, Presidente del Consorzio di tutela, in occasione della presentazione del XXII Rapporto Ismea-Qualivita 2024.
Una DOP di dimensioni contenute, ma dall’impatto straordinario
Con appena 783 ettari di oliveti iscritti alla Denominazione, distribuiti su tre regioni e quattro province, l’olio Garda DOP continua a distinguersi come uno dei prodotti più pregiati e riconosciuti nel panorama olivicolo italiano. La sua forza risiede in una tradizione secolare, nella competenza degli olivicoltori e frantoiani, e in un territorio unico che conferisce al prodotto un carattere inconfondibile. I dati del Rapporto ISMEA-Qualivita 2024 confermano che, nel 2023, l’olio Garda DOP ha registrato risultati eccezionali, conquistando il mercato con:
- Un aumento del +45% del valore alla produzione rispetto al 2022, posizionandosi al settimo posto tra gli oli IG italiani;
- Un incremento del +47% del valore al consumo rispetto al 2022, posizionandosi al quinto posto tra gli oli IG italiani.
“Come Consorzio di tutela, proseguiremo con impegno nella valorizzazione di questo prodotto straordinario e del territorio che lo genera, dove la sapienza dell’uomo da secoli disegna le sponde del lago, preservandone bellezza e biodiversità” ha concluso il Presidente Padovani.”
Il contesto del Rapporto Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP, IGP e STG 2024
Presentato a Roma lo scorso 2 dicembre, il Rapporto ha sottolineato l’importanza cruciale delle Indicazioni Geografiche (IG) nel settore olivicolo italiano. Queste non solo assicurano la qualità del prodotto, ma rappresentano anche strumenti fondamentali per la tutela delle cultivar autoctone e la valorizzazione dei territori di origine.
Le 50 denominazioni di olio extra vergine (42 DOP e 8 IGP) rappresentano l’1% del valore alla produzione e il 2% del valore all’export del settore delle Indicazioni Geografiche agroalimentari dell’Italia.
Il sostegno delle istituzioni
A conclusione dell’evento, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato: “Nonostante le sfide ancora presenti per il settore, il mercato dell’olio italiano ha enormi potenzialità di crescita. L’olio extra vergine rappresenta una delle nostre risorse più preziose, e, anche in un’annata caratterizzata da difficoltà produttive, i dati del Rapporto ISMEA-Qualivita mostrano come l’olio italiano stia guadagnando terreno a livello internazionale”.