ROMA – Natale è la festa del lievito, grazie alla presenza irrinunciabile di questo ingrediente in tantissime ricette della tradizione, dall’antipasto al dolce. A sottolinearlo sono i produttori italiani rappresentati da ASSITOL, proponendo sui canali social della campagna welovelievito.it alcuni accorgimenti per impiegare al meglio il cubetto bianco nella cucina delle Feste.
“Il Natale, per gli italiani, significa buon cibo, convivialità, specialità dolci e salate che si preparano a casa in occasione della ricorrenza – ricorda il presidente Daniele Meldolesi -. Il lievito, che più comunemente si associa ai dolci e alla pizza, in realtà è importantissimo anche per altre preparazioni, confermando così la sua rilevanza nella nostra tradizione alimentare”.
Dal pane alla torta rustica, dai biscotti speziati ai grandi lievitati come il panettone e il pandoro, questo ingrediente è senza dubbio uno dei protagonisti della cucina natalizia. Tuttavia, come ricorda il portale welovelievito.it, anche i cuochi di casa devono attenersi ad alcune regole essenziali per ricavare dal lievito il massimo della forza lievitante. La temperatura è un aspetto fondamentale perché il lievito sprigioni tutte le sue qualità ed è proprio su questo punto che va posta massima attenzione in cucina. Il cubetto bianco va conservato in condizioni ambientali ottimali, evitando gli sbalzi termici. La “shelf life” del lievito fresco non supera il mese e, per questa ragione, si conserva a bassa temperatura.
Da un punto di vista pratico, sarebbe opportuno porre il panetto in frigorifero, con una possibilità di variazione da un minimo di 0 gradi ad un massimo di 10. In tal senso, proprio welovelievito.it spiega chiaramente che “è sconsigliata la conservazione in congelatore del prodotto” poiché esso perderebbe la sua forza lievitante originaria, dato che il processo di congelamento/scongelamento potrebbe compromettere le qualità del lievito stesso”.
Quindi sì al frigo, no al congelatore. Inoltre il lievito fresco non si utilizza così com’è: va infatti sbriciolato in una ciotola contenente acqua tiepida, accorgimento che ha sempre l’obiettivo di eliminare sbalzi termici. Una volta sciolto in acqua, è pronto per essere unito all’impasto.
A ribadire queste indicazioni sui canali Instagram e Facebook di welovelievito.it, sarà anche Fulvio Marino, famoso panificatore ambassador della campagna promossa dalle aziende produttrici.
Tanto riguardo si spiega con il fatto che il lievito per la panificazione, chiamato anche lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae), è un microrganismo vivente, che prende vita da un sottoprodotto di origine agricola, il melasso da zucchero. “Si tratta di un processo tutto naturale, in cui le aziende hanno il compito di creare e mantenere le condizioni più favorevoli affinché si riproduca in presenza di ossigeno – ricorda Meldolesi -. Ecco perché noi produttori ripetiamo che il lievito si coltiva, non si fa, a sottolineare come questo prodotto sia un essere vivente e si comporti come tale”.
Il lievito non si limita a far crescere gli impasti, ma rende croccante la crosta dei prodotti da forno e soffice l’interno delle preparazioni. Inoltre, rilascia centinaia di molecole aromatiche che, ad esempio, regalano fragranza al pane e, in particolare il profumo tipico del prodotto appena sfornato, così amato dai consumatori.