ROMA – Sono diminuite del 14,79% le importazioni di grano duro in Italia nei primi 10 mesi del 2024 (gennaio-ottobre) rispetto allo stesso periodo del 2023.
In assoluto, come produzione, sono arrivate nel nostro Paese 2.251.339 tonnellate di duro, contro le 2.642.214 (gennaio – ottobre 2023).
Anche il valore delle importazioni è diminuito del 28,17% (784,5 milioni di euro nel 2024; 1.092,1 milioni di euro nel 2023).
E’ quanto emerge dal report mensile di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, del 17 gennaio 2025.
IMPORTAZIONI
Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, farine proteiche e semi oleosi nei primi 10 mesi del 2024 sono aumentate nelle quantità di 2.148.000 tonnellate (+11,3%) e diminuite nei valori di 717,4 milioni di euro (-9,0%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le importazioni complessive dei cereali in granella passano da 12,9 a 14,5 milioni di
tonnellate, con un aumento di circa 1.600.000 tonnellate (+12,4%) ed un controvalore in
diminuzione di 524,1 milioni di euro (-12,7%). L’aumento dei quantitativi importati si deve
soprattutto agli arrivi dall’estero di grano tenero (+1,03 mio/t) e mais (+0,86 mio/t); si riduce invece l’import di grano duro di 391.000 t, pari a -307,6 milioni di euro. Le importazioni di farine proteiche risultano in aumento nelle quantità (+200.000 t, pari a +10%) ed in riduzione nei valori (-88,0 milioni di euro, pari a -10%); l’import di semi oleosi aumenta nelle quantità (+145.000 t, pari a +6,1%), con valori in diminuzione dell’11,1% (-153,3 milioni di euro).
L’import di riso considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso
si conferma ai livelli dell’anno precedente nelle quantità (circa 260.000 t) con valori in
aumento del 2,5%.
ESPORTAZIONI
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi dieci mesi del 2024
sono aumentate sia nelle quantità di 378.700 t (+10,0%) e sia nei valori di 50,8 milioni di
euro (+1,0%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Risultano aumentare le vendite all’estero di pasta alimentare (+183.000 tonnellate nelle
quantità e +116,1 milioni di euro nei valori) e dei prodotti trasformati (+151.000 t nelle
quantità e -48,7 milioni di euro nei valori). Aumenta anche l’export di farina di grano tenero
(+37.000 t, pari a +23,2 mio/euro), di mangimi a base di cereali (+11.100 t, con valori in
diminuzione di 9,6 mio/euro) e di riso (+59.000 t, pari a +2,7 mio/euro) considerato nel
complesso tra lavorato, semigreggio e rotture di riso. Diminuisce l’export dei cereali in
granella di 65.000 t (-29,2%).
I movimenti valutari relativi all’import-export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi dieci mesi del 2024 un esborso di valuta pari a 7.216,1 milioni di euro (7.933,5 nel
2023) ed introiti per 4.952,1 milioni di euro (4.901,3 nel 2023).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.264,0 milioni di euro, contro -3.032,2 milioni di
euro nel 2023.