Minifarm: la grande rivoluzione del foraggio idroponico di Hortopro-Sff

TORINO – È iniziato il 2025 e con lungimiranza gli agricoltori guardano ai mesi che verranno, scrutano le previsioni meteo e il calendario di Frate Indovino, consultano la saggezza degli anziani…

E questo perché il tempo è sempre più un tiranno che, con le sue “bizze”, tiene in ostaggio gli allevamenti, in continua precarietà. Il mestiere dell’allevatore è ormai condizionato da fattori imprevisti, a volte pure catastrofici.

Le Regioni e le Associazioni di categoria, sostengono la categoria con “buoni fieno”, voucher, iter burocratici più snelli, stanziamenti rinnovati, ma sempre vincolati a modalità, tempistiche e disponibilità che non sempre aiutano l’impresa agricola a raggiungere gli esiti sperati.

Ben vengano dunque i sostegni per le calamità, ma si può fare di più aiutando l’allevatore a rendersi autonomo e coperto dai rischi di un’annata critica per mancanza d’acqua o alluvioni.
Parafrasando Confucio: “Dai il voucher ad un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a rendersi autonomo e lo nutrirai per tutta la vita”.

Associazioni e enti pubblici sono chiamati a lavorare meglio sulla formazione supportando processi e investimenti di cambiamento radicale che garantiscano continuità lavorativa, economia e sostenibilità ambientale. Ogni mutamento ha dei costi, dei rischi e richiede tempo (rischio d’impresa), ma i risultati sono radicali e non solo dei palliativi momentanei e insufficienti.

La grande rivoluzione del foraggio idroponico di Hortopro-Sff è nel concept, nel rendere ognuno artefice del proprio business aziendale, indipendentemente dai fattori climatici e di mercato che non si possono mai controllare.

Nella Minifarm si fanno germinare i semi di cereali e piante leguminose in modo naturale, ottenendo un alimento fresco, completo con elevate proprietà nutritive. Il processo è semplice, e avviene controllando umidità, luce (illuminazione artificiale) e temperatura.
Si coltivano cereali come orzo, avena, mais, frumento e legumi in modo da dare differenti fonti di nutrimento.

I vantaggi sono:
1. Produzione tutto l’anno, ogni giorno, in modo preciso e costante
2. Sistema senza prodotti fitosanitari e fertilizzanti, solo con pochissima acqua, e totale assenza di pesticidi
3. Alta produzione in poco spazio, e controllo totale della filiera dalla produzione al consumo finale
4. Poco personale per gestire l’intero ciclo
5. Il cibo che si ottiene è altamente digeribile e viene raccolto al culmine della curva proteica
6. Basta ricerca di fornitori per comprare al prezzo più concorrenziale, conciliare logistica e qualità

La gestione della Minifarm di Hortopro è semplice, intuitiva e controllabile attraverso un monitor che a colpo d’occhio evidenzia lo stato delle condizioni di crescita del foraggio.
L’ambiente della Minifarm ha un riciclo forzato dell’aria, un sistema di disinfezione dell’acqua di irrigazione con un’apparecchiatura ad ozono che evita residui tossici e apporta ossigeno. La temperatura è costante sui 22 gradi e l’unità più piccola produce circa 1.500 kg/giorno.

Il ciclo di produzione si chiude in circa 6 giorni e la continuità della crescita è assicurata dalla camera di germinazione. Tutte le strutture sono in inox con ruote per facilitarne la movimentazione. I vassoi sono disinfettati e lavati con una macchina apposita, per evitare lo sviluppo e la diffusione di parassiti e malattie.

Questo sistema di produzione permette di ottenere 7 kg di foraggio fresco per kg di seme secco d’orzo utilizzato, con una media di 1,5 L di acqua per kg di foraggio fresco prodotto.

Parole magiche: economia, autosufficienza, senza impronta di carbonio, ammortamento in meno di 2 anni, grande risparmio d’acqua ma soprattutto senza l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi. Opzioni finanziarie innovative quali leasing e noleggio, comprensivi di tutti i servizi agronomici e tecnici.

Hortopro pensa in nuovo con i parametri del Green Deal e della Circular Economy: un’agricoltura pulita, informatizzata e digitale. Del resto ciascuno può diventare artefice della propria azienda. Basta credere nell’innovazione, tenendo a mente che “Non ereditiamo il mondo dai nostri antenati; lo prendiamo in prestito dai nostri figli. È nostro dovere restituirglielo”.

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