Xylella. Il piano di eradicazione a Triggiano e nel Sud-Est Barese

BARI – Il recente rinvenimento di un nuovo ceppo della Xylella fastidiosa fastidiosa nel territorio di Triggiano, nel Barese, ha sollevato preoccupazioni tra gli agricoltori e le istituzioni locali con particolare riferimento alla possibilità di diffusione di questa variante che colpisce non solo l’ulivo, ma anche il mandorlo e la vite, colture fondamentali per l’eco-sistema produttivo proprio di quella parte del sud-est barese.

In risposta a questa emergenza si è svolta una audizione della Commissione regionale richiesta dal Presidente Paolicelli e dal consigliere Tommaso Scatigna, per chiarire le azioni da intraprendere per arginare il rischio di contagio. L’obiettivo è comprendere come l’assessorato all’Agricoltura e l’Osservatorio Fitosanitario intendano affrontare il problema, tutelando l’agricoltura regionale e i settori economici coinvolti.

L’Osservatorio Fitosanitario ha rassicurato circa la natura meno aggressiva della Xylella fastidiosa fastidiosa rispetto alla più pericolosa Xylella fastidiosa pauca. In ogni caso si è deciso di attuare una strategia di eradicazione, anziché un semplice contenimento, come fatto fino a ora. Il piano prevede l’eliminazione di tutte le piante infette e di tutte quelle, anche non infette, presenti nel raggio di 50 metri da quella trovata infetta in fase di campionatura, suscettibili di infezione nelle aree identificate con l’obiettivo di risolvere il problema in tempi brevi e rendere la zona immune dal ceppo.

“Pur elogiando l’Osservatorio Fitosanitario per il capillare lavoro di monitoraggio svolto – dichiara Massimiliano Del Core, presidente di Confagricoltura Bari-Bat – dobbiamo rilevare che il passaggio dalla tesi del contenimento a quella che prevede prescrizioni di eradicazione obbligata, crea grande incertezza e gravi danni per i produttori. Serve un’accelerazione dei tempi per l’erogazione degli indennizzi – continua Del Core – È fondamentale che questi arrivino in tempi brevi per limitare i danni economici agli agricoltori e consentire una rapida ripresa delle loro attività. Gli indennizzi previsti, pari a 58.000 euro per ettaro, con la possibilità di riduzione se l’intervento è affidato ad Arif, sono un passo importante, ma dobbiamo garantire che vengano erogati senza ritardi per supportare concretamente i produttori”.

“Dopo aver ricostruito il quadro epidemiologico e individuato i terreni e i proprietari coinvolti, i titolari stanno ricevendo un’ingiunzione di eradicazione. Si parla per ora di circa 30 ettari sulla zona – spiega il presidente – con la possibilità di procedere autonomamente o di avvalersi dell’intervento di Arif (Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali)”.

“Su questo Confagricoltura Bari-Bat si dichiara a piena disposizione per supportare e aiutare,dal punto di vista burocratico e legale, i soci dell’Organizzazione. Nei scorsi giorni a Noicattaro abbiamo partecipato a un incontro tecnico-istituzionale e informativo “Xylella su vite” per confermare la nostra sensibilità al tema e portare alle istituzioni politiche locali e regionali le istanze e i dubbi dei produttori. Siamo attenti e pronti a intervenire su questioni così importanti per i nostri agricoltori, per i loro prodotti, per il loro reddito e comprendiamo il loro enorme dispiacere e disagio nel procedere all’eradicazione . Il lavoro dell’osservatorio fitosanitario – conclude Del Core – ci deve rendere consapevoli che la strategia di difesa intrapresa, sebbene sia più drastica del semplice contenimento, è purtroppo l’unica su base scientifica in grado di tutelare e salvaguardare il futuro dell’agricoltura dei territori interessati, in particolare della viticoltura da tavola, comparto che porta reddito significativo all’intera comunità”.

Confagricoltura Bari-Bat chiede di aver massima cura dei propri campi perchè l’incuria agricola è la principale causa di diffusione del batterio, attraverso il vettore. Serve quindi un lavoro di squadra tra politica, comune e Arif.

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