ROMA – “Dopo cinque anni in cui a nessuno importava delle voci della filiera, fa piacere che il buon senso stia tornando anche in Europa.
D’altronde le recenti inchieste sui fondi alle lobby ambientaliste spiegano fin troppo bene perché si sentissero solo certe voci nel dibattito pubblico. Il vento sta cambiando, però, anche a Bruxelles. Le nuove posizioni del PPE su una transizione ecologica che non distrugga l’ecosistema produttivo è un primo passo.
Adesso vanno riviste le misure più assurde, pensiamo alla direttiva emissioni, e dobbiamo concentrarci su un New Deal che ripiani i danni economici fatti sinora. Il primo passo è ascoltare chi lavora e produce anche senza costringerci ad arrivare sotto le sedi istituzionali coi trattori. In un sistema democratico e maturo non ce ne dovrebbe essere bisogno.
Ci auguriamo, inoltre, che l’Italia prenda spunto e torni a integrare la PAC con quei fondi nazionali che nell’ultimo quarto di secolo si sono sostanzialmente ridotti. Non si può elogiare il Made in Italy e poi lavarsene le mani. Bene quindi anche le dichiarazioni del Ministro Lollobrigida su fiscalità e sostegno per i danni da PSA. Dalle dichiarazioni, ora, si passi ai fatti. Il tempo stringe e di danni l’ideologia green ne ha fatti abbastanza”.
Lo scrive in una nota Assosuini.