A Fieragricola Tech robot agricoli e nuove frontiere dell’automazione. Vieri (Università di Firenze): Emergerà un contoterzismo specializzato in robotica

VERONA – Il robot agricolo? A noleggio, molto più conveniente per una sperimentazione efficace e diretta in azienda, prima di compiere il passo definitivo dell’acquisto. E con l’opportunità di creare società in grado di offrire servizi specializzati nel campo della robotica.

Sono le tendenze emerse nel corso di Fieragricola Tech, la rassegna di Veronafiere che chiuderà questa sera e che sta attirando un pubblico altamente qualificato di imprenditori e operatori agricoli, grazie a focus specifici su digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolution.

Se non è così immediato tracciare un identikit dell’azienda agricola che ad oggi introduce sui propri terreni o in serra dei robot agricoli, perché variano sia le dimensioni aziendali («sono interessate tanto le piccole quanto le medie e grandi aziende, varia solamente il numero di robot impiegati», afferma Savio Landonio, presidente e fondatore di Arvatec) che l’indirizzo colturale («anche se si parla prevalentemente di colture specializzate a più alto valore aggiunto, dalle orticole ai frutteti e i vigneti», prosegue), l’interesse per la pratica del noleggio sembra tuttavia accomunare molte realtà agricole in Italia.

L’agricoltura digitale e robotizzata, dunque, sta vivendo una nuova fase, dove la possibilità di utilizzare e sperimentare per alcuni mesi – di solito per l’intero ciclo colturale, dalla semina alla raccolta, passando per sarchiatura e diserbo – sta prendendo piede, a discapito dell’acquisto immediato, di solito appannaggio di grandi realtà aziendali, non ultime le cooperative che lo affidano ai propri soci.

Un mercato in evoluzione, che potrebbe registrare nei prossimi anni un’accelerazione per tre motivi, in particolare: una carenza di manodopera specializzata; risposte efficace in ambito di sicurezza sul lavoro; esigenze di razionalizzazione dei costi nelle imprese agricole.

Spezza una lancia a favore del noleggio anche il professor Marco Vieri, accademico dei Georgofili e ordinario di Meccanica Agraria all’Università di Firenze, fra i relatori di Fieragricola Tech. “Il noleggio è sicuramente una buona soluzione per incrementare la diffusione dei robot agricoli, perché si tratta di un contratto che presuppone che vi sia un’azienda che ha la proprietà del mezzo e, quindi, probabilmente anche tutti i tecnici in grado di risolvere tutti quei problemi specifici che un robot può trovare nella fase operativa in campo”, spiega il professor Vieri.

Bene anche la flessibilità del nolo anche con riferimento alla durata. “È un’opportunità poter scegliere fra contratti di noleggio pluriennali e annuali e durate anche limitate alla stagione o, addirittura, all’operazione definita in campo, con la possibilità del robot di svolgere la stessa attività in più aziende agricole – prosegue il professor Vieri -. Si tratta di una frontiera che avevamo ipotizzato in linea teorica come Università di Firenze qualche anno fa, con la nascita di un contoterzismo professionale specializzato nella robotica, che potrebbe rafforzare ulteriormente il filone dei servizi per l’agricoltura”.

Sarà necessario, allo scopo, superare quella che il professor Vieri definisce “obsolescenza legislativa, che oggi impone che per ogni robot autonomo sia contemplata la presenza di un operatore, mentre dovremmo garantire che ogni soggetto umano possa sorvegliare il lavoro di almeno tre robot, una situazione oggi possibile”.

A confermare il quadro dinamico della robotica per l’agricoltura è anche Marco Sozzi, ricercatore in Meccanica Agraria al dipartimento Tesaf dell’Università di Padova: “Abbiamo mappato circa 160 modelli di robot agricoli, ma in realtà tutte le aziende che orbitano intorno alla robotica agricola sono fino a 350, con una versatilità di operazioni molto ampie, dalla semplice possibilità di portare gli attrezzi fino alle più diverse operazioni colturali, dalla semina alla sarchiatura, dalla raccolta fino ad operazioni particolari, come ad esempio l’impollinazione coadiuvata da processi automatizzati”.

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