ROMA – “Gli accordi commerciali, così come la semplificazione e la regolamentazione del commercio, sono fondamentali per poter sfruttare appieno le enormi possibilità offerte dal mercato globale, ma vanno declinati in maniera tale da non penalizzare un comparto a favore di un altro, fatto che purtroppo non sembra essere riscontrabile nell’accordo tra l’UE e il Mercosur”.
Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione in Commissione Agricoltura della Camera nell’ambito di una indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell’Accordo di libero scambio tra l’UE e il Mercosur.
“L’intesa prevede l’abolizione dei dazi su oltre il 91% delle merci esportate nel Mercosur e introduce indubbi elementi di positività, quali il riconoscimento di quasi sessanta indicazioni geografiche italiane e l’eliminazione delle barriere tariffarie per alcune produzioni d’eccellenza del nostro Paese, come ad esempio i prodotti lattiero-caseari e i vini, per cui i dazi imposti attualmente sono pari al 28% e al 27%; al contempo, però, l’accordo di partenariato rischia di penalizzare pesantemente gli allevatori di carne bovina, suina e pollame, ma anche i produttori di riso, mais, zucchero e miele”, ha evidenziato la Confederazione.
“L’eliminazione di dazi sull’import delle produzioni poc’anzi richiamate, infatti, oltre a una lunga serie di squilibri di mercato, rischia di minare la leale concorrenza tra i prodotti agricoli UE e quelli importati dall’America Latina, in ragione della mancanza delle necessarie garanzie in termini di reciprocità”, ha proseguito la Copagri, lamentando l’assenza di “misure che assicurino il rispetto dei medesimi standard produttivi comunitari, con particolare riferimento a diritti dei lavoratori, ambiente e sicurezza alimentare”.
“Sul banco degli imputati ci sono l’utilizzo nei Paesi del Mercosur di numerosi agrofarmaci vietati nell’UE, in alcuni casi ritenuti addirittura pericolosi per la salute, ma anche e soprattutto il concreto rischio di dumping sociale che si verrebbe a creare con l’attuazione dell’Accordo, in ragione del minor costo della manodopera che caratterizza il lavoro nell’America Latina”, ha aggiunto la Confederazione Produttori Agricoli.
“Non bisogna mai dimenticare che l’Europa, considerati cumulativamente gli scambi commerciali e gli investimenti, è il primo partner del Mercosur, coprendo il 17% del commercio del blocco sudamericano; il Mercosur, al contrario, pur costituendo la sesta maggiore economia mondiale e il quinto più grande mercato fuori dall’UE, è solo il decimo partner commerciale dell’Unione Europea”, ha concluso la Copagri.