FIRENZE – “Stiamo approvando la legge sulle Aree idonee e quindi sulla compatibilità delle energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici, geotermia, parchi eolici, con quello che vuole essere la produzione agricola che non deve essere condizionata, devono esserci impianti di energie rinnovabili che si rendano compatibili allo sfruttamento agricolo di un territorio particolarmente ricco come quello della nostra regione. Insomma, un confronto costante con la Cia per fare meglio, in una Toscana che vuole essere eccellenza anche e proprio attraverso l’agricoltura”.
Lo ha sottolineato Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, a margine dell’Assemblea regionale di Cia Agricoltori Italiani Toscana.
“Opere che possono sostenere dal punto di vista imprenditoriale il corretto uso del nostro territorio” ha aggiunto Giani.
Sull’incontro di Cia Toscana, ha evidenziato il presidente Giani: “Un’assemblea importante di una organizzazione molto rappresentativa in un momento in cui l’agricoltura si sta proponendo come uno dei motori dello sviluppo economico del Paese; ma anche come uno degli elementi forti di tenuta sociale, pensate a quanto il lavoro dell’agricoltura sia fondamentale per la difesa del suolo, della protezione civile per la valorizzazione del paesaggio e del turismo, quindi dell’agriturismo che vede la Toscana prima in Italia con più di 5.500 agriturismi.
Una visione dell’agricoltura non settoriale ma di allargamento alla tematica sociale, e che ci chiede interventi che noi stiamo programmando sulla gestione dell’acqua in un periodo di cambiamenti climatici che provocano grandi e tumultuosi eventi ma contemporaneamente lunghi periodi di siccità; quindi, una politica degli invasi e dei laghetti che abbiamo progettato, programmato e concertato con organizzazioni come la Cia. Ma contemporaneamente valorizzazione del Made in Tuscany, siamo la regione che ha più Igp e Dop, 90 per l’esattezza, e quindi qualità della nostra produzione agricola che si associa all’immagine del dna della Toscana sul piano dei prodotti.
E una serie di linee di azione che ci portano sulla Toscana diffusa e quindi sulla valorizzazione che non è solo città d’arte o manifatturiere, più di due terzi dei comuni della Toscana rientrano nel contesto della legge da poco approvata, in Consiglio regionale, quella della Toscana diffusa.