MONTEPULCIANO (SI) – Territorio, tradizione, raffinatezza, eleganza e storia. Sono queste le parole chiave che evoca il Vino Nobile di Montepulciano Pieve negli addetti ai lavori.
È questo uno dei dati significativi che il campione di professionisti (ristoratori, enotecari e addetti alla distribuzione) intervistato da Nomisma ha messo in evidenza sul nuovo disciplinare che dal 2025 determina la nuova Docg di Montepulciano. Il nuovo Vino Nobile di Montepulciano Pieve sarà presentato proprio sabato 15 febbraio, alla stampa internazionale, in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano.
E la presentazione avverrà, grazie alla collaborazione con le Opere Ecclesiastiche Riunite, in uno dei luoghi più rappresentativi di Montepulciano, il tempio di San Biagio, una delle dodici Pievi per l’appunto.
“Abbiamo aspettato più di cinque anni questo momento che per la denominazione è sicuramente un passaggio importante della sua storia – annuncia il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – lo faremo in uno dei luoghi più iconici sia di Montepulciano che del progetto stesso, il tempio progettato da Antonio da Sangallo che ospiterà in via eccezionale oltre 200 tra giornalisti e opinion leader del settore con un racconto dalle radici di questo percorso che ha coinvolto tutta la base sociale fin dall’inizio”.
Pieve, un progetto vitivinicolo che già attira attenzione
Secondo il campione di professionisti del settore preso in analisi da Nomisma, il Vino Nobile di Montepulciano Pieve è un prodotto che desta interesse e più in particolare l’82% di questa fascia è rappresentato dalle enoteche. Per quanto riguarda la fascia di prezzo attesa dalle rivendite il Vino Nobile di Montepulciano Pieve dovrà rispondere a un prodotto dai 40 ai 70 euro (per il 60%) e da 70 a oltre 100 euro (per il 17% degli intervistati).
Tra i punti di forza messi in evidenza da Nomisma la “forte identità e tradizione di Montepulciano incarnata da questo nuovo progetto (31%), la qualità superiore attesa (20%) poi il prestigio del marchio (12%). Tra i punti di forza del disciplinare Pieve, secondo il campione preso in analisi da Nomisma, l’identità delle singole Pievi (23%), l’esperienza gustativa di questo nuovo vino (18%) e poi la storia del terroir che lo rappresenta.
Il programma dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano
La stampa di settore, oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo e dall’Italia, si svolgerà da sabato 15 a domenica 16 febbraio. In particolare, il 15 febbraio, in Fortezza, oltre alla degustazione comparativa delle nuove annate (anche con le aziende presenti), alle ore 10.30 dopo i saluti delle autorità si svolgerà un seminario dal titolo “Dalla gelata del 1985 a oggi: quale rapporto tra clima, viticoltura ed indotto turistico nel Comune di Montepulciano” a cui prenderanno parte il Tenente Colonnello Guido Guidi, l’agrometeorologo Luigi Mariani, e gli esperti di turismo Roberta Garibaldi e Giuseppe Giaccardi.
Dopo questo momento un saggio sull’anteprima delle celebrazioni a 400 anni dalla nascita di Francesco Redi (previsti per il 2026) e infine l’assegnazione delle stelle all’annata 2022 in commercio da quest’anno. Nel pomeriggio alle ore 15 i giornalisti si sposteranno nel Tempio di San Biagio dove verrà presentato il progetto Pievi. Nella giornata di domenica invece la Fortezza ospiterà la degustazione comparativa dei vini Pieve con un seminario sul “Racconto del Vino Nobile di Montepulciano nel nuovo millennio”.
Con il progetto “Pieve” verso una crescita del valore dei vigneti
Un miliardo di euro circa. È questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino.
Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi circa 1.200 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre circa 390 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc.
A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 81 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2024, in linea con i numeri degli ultimi anni, sono state immesse nel mercato 6,7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 2,3 milioni di Rosso di Montepulciano.
Il mercato
Il 2024 è stato un anno positivo in valore per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano. Per quanto riguarda l’export lo scorso anno ha rappresentato il 65,5% (nel 2023 era stato il 66%), mentre il restante 34,5% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2024 ha ormai superato il 35%.
Per quanto riguarda il mercato nazionale, inoltre, le principali vendite sono registrate in centro Italia (62%) e in particolare in Toscana per il 42%. Al nord viene venduto il 33% e al Sud il 5,30%. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. In America (tra Nord e Sud) va il 35% dell’export, in Europa (esclusa Italia) il 29,2%. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 37% della quota esportazioni.
In crescita continua, anche rispetto al 2023, è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 28% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale circa il 5% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 44,7% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 50% delle vendite complessive.
Il Vino Nobile di Montepulciano Pieve nel 2025 entra in commercio
Il Comitato Nazionale Vini del 10 ottobre 2024 ha dato l’ok definitivo al testo di Disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano Pieve, il decreto con annesso disciplinare è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 05 febbraio 2025 e la nuova tipologia della prima Docg d’Italia che sarà in commercio a febbraio 2025 con l’annata 2021. La previsione produttiva delle Pievi, secondo una prima stima del Consorzio, riguarderà circa il 10% del totale di produzione del Vino Nobile di Montepulciano (circa 600 mila bottiglie all’anno).
L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione Pieve (che andrà ad affiancare il Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano. Una visione supportata dalla ricerca anche degli esperti.
A partire da una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico, tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90, (tra i primi in Italia a “zonare” il territorio di produzione e successivamente a riportarlo in una mappa realizzata da Enogea); dall’altra l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1765.
Il disciplinare: vigneti longevi; vitigni autoctoni; invecchiamento
Un vino che avrà come caratteristiche il territorio (appunto con le sottozone), l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che è stata istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.
Le pievi per caratterizzare anche la territorialità del vino
Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione Pieve in etichetta. Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano che guarda appunto al passato.
La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.