ROMA – “Vandalizzare campi in cui si stanno sperimentando le Tea è un attacco gravissimo, e inaccettabile, al valore e al lavoro della ricerca scientifica italiana e, ancora di più, allo sviluppo del nostro Paese il cui futuro, non solo quello dell’agricoltura, è ampiamente condizionato dalla lotta contro i cambiamenti climatici”.
Il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, condanna così il vile sabotaggio, della scorsa notte, a danno del vigneto sperimentale dell’Università di Verona, a San Floriano Valpolicella, dove lo stesso Fini aveva, di recente, partecipato all’evento di messa a dimora delle barbatelle.
“Prima il riso, ora la vite. Nell’arco di pochi mesi -continua Fini- due episodi di totale scelleratezza stanno riportando indietro, di anni e decenni, il lavoro già fatto per salvare l’inestimabile patrimonio colturale italiano, puntando sulle tecniche di miglioramento genetico per piante sempre più resistenti agli eventi climatici estremi e alle fitopatie”.
Da parte di Cia, il massimo sostegno al mondo della ricerca. “Non ci arrenderemo contro questa barbarie -conclude Fini- si tolga l’obbligo di geo-localizzazione dei terreni destinati alle Tea, si costruisca una rete più forte a protezione di chi nei campi lavora, davvero, per garantire e accrescere, a beneficio di tutti, la quantità e la qualità delle produzioni agricole italiane”.