Altragricoltura: nuova visione dell’Agricoltura della Commissione Ue è solo un primo passo verso l’inevitabile cambio di strategia

ROMA – Altragricoltura vede nella nuova Visione del futuro dell’agricoltura europea presentata dalla Commissione Ue ed elaborata dal commissario Hansen, solo un primo passo verso un cambio di strategia ma che rischia di diventare, dati i tempi di implementazione dei provvedimenti promessi, una medicina che arriva troppo tardi per un paziente ormai grave.

“Per tale motivo Altragricoltura sostiene che, anche alla luce della nuova visione dell’agricoltura europea oggi prospettata da Bruxelles, sia necessario per il mondo politico italiano prendere atto della condizione generale di crisi dei medi e piccoli agricoltori, con l’obiettivo di restituire alle aziende un presente necessario riaprendo la speranza di un futuro che non sia solo un’illusione, Altragricoltura chiede un Piano nazionale organico per il settore agricolo, che affronti tutti i temi della crisi.”

A dichiararlo è Gianni Fabbris, segretario generale nazionale di Altragricoltura che ricorda: “Non a caso gli agricoltori sono tornati in strada coi loro trattori dal 28 gennaio scorso e domani in conferenza stampa a Roma chiariranno le loro richieste al Governo e alle Giunte delle Regioni a cominciare dalla richiesta della dichiarazione di Stato di Crisi delle piccole e medie imprese produttive dei diversi settori che compongono l’agricoltura, l’allevamento e la pesca.”

“Sicuramente nella redazione della tabella di marcia che la Commissione oggi si è finalmente data ha avuto un peso il movimento degli agricoltori che a partire dal gennaio 2024 ha chiesto all’Unione europea di cambiare rotta sulla Politica agricola comune e sui rapporti commerciale coi Paesi terzi, ma oggi più che mai come Altragricoltura non possiamo fare a meno di mettere in evidenza lo stato attuale di crisi dell’agricoltura europea e soprattutto italiana nel quadro di una maggiore sofferenza dell’agricoltura mediterranea – sottolinea il segretario generale nazionale di Altragricoltura.

“La crisi in atto è causata dalla concorrenza sleale di derrate agricole provenienti da ogni parte del mondo, che operano dumping sociale e ambientale senza limiti, dalle concentrazioni di potere contrattuale nelle mani di industria di trasformazione e distribuzione organizzata che mettono gli agricoltori a capo di piccole e medie aziende con le spalle al muro, costretti ad accettare prezzi di cessione sempre più bassi – ricorda infine Fabbris – condizioni queste che hanno come conseguenza l’accrescersi dall’indebitamento di sistema, indotto dalla necessità di sostenere le campagne con prestiti di conduzione che si affiancano a quelli accessi a lungo termine per sostenere gli investimenti.”

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