Grano duro, nei 2024 (11 mesi) calano le importazioni (-15%). Anacer: ma importate quasi 2,5 milioni di tonnellate

ROMA – Nel periodo gennaio-novembre 2024 sono diminuite le importazioni di grano duro, rispetto al 2023, del -14,56% in quantità (420mila tonnellate in meno) e del -27,93% in valore.

Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 11 mesi del 2024 sono aumentate nelle quantità di 2.517.000 tonnellate (+12%), e diminuite nei valori di 683,2 milioni di euro (-7,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E’ quanto emerge dal report mensile di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, del 20 febbraio 2025.

L’incremento delle quantità importate è dovuto soprattutto al grano tenero (+1,17 milioni di tonnellate, pari a +24%, con un controvalore in leggero aumento di 20,8 milioni di euro, +1,5%) ed al mais (+1,05 milioni di tonnellate, con un controvalore in diminuzione di 122,4 milioni di euro). L’import di grano duro si riduce invece di 420.000 tonnellate (-14,6%) corrispondente a –333,0 milioni di euro (-28%). Le importazioni di riso (considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e rotture di riso) aumentano di circa 16.000 t (+5,7%), pari a +20,5 milioni di euro. Gli arrivi dall’estero di semi oleosi registrano un incremento del 6,4% nelle quantità (+167.000 t.), seppure in calo dell’11% nei valori (-165,4 milioni); in aumento anche le farine proteiche vegetali nelle quantità del 10% (+222.000 t), ma non nei valori (-100,3 milioni). Tra gli altri prodotti destinati prevalentemente all’alimentazione animale si mette in evidenza il calo degli arrivi di crusca (-33.800 t) e l’incremento dei mangimi a base cereali (+54.000 t) e prodotti trasformati (+180.000 t).

Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi 11 mesi del 2024 sono
aumentate nelle quantità (+383.000 t, pari a +9,1%) ed in misura minore nei valori (+29,6
milioni di Euro, pari a +0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
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Tra i prodotti in esame aumentano soprattutto le vendite all’estero di paste alimentari
(+186.000 t) con valori in aumento di 109,1 milioni di euro. In aumento anche l’export di riso
(+9,2% nelle quantità considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio, lavorato e
rotture di riso), della farina di grano tenero (+40.200 tonnellate, pari a + 25 milioni di euro) e dei prodotti trasformati (+167.000 tonnellate, con controvalore in diminuzione di 50,9 milioni di euro). Stabile la semola di grano duro a circa 122.000 tonnellate, mentre l’export dei cereali in granella si riduce di 78.000 t, di cui -33.000 t di grano duro e -35.000 t di mais.

I mangimi a base di cereali registrano un incremento nelle quantità (+2,8%) ed una riduzione nel valore (-1,6%).

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