Meccanizzazione agricola. Il Mimit illustra la misura Transizione 5.0 nel webinar Federacma

ROMA – Se il credito d’imposta 4.0 ha permesso ingenti investimenti in beni strumentali nuovi e innovativi, la filiera agricola cerca ora di cogliere le potenzialità del Piano Transizione 5.0.

Emanato con decreto attuativo lo scorso luglio dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo strumento focalizzato su sostenibilità ambientale ed efficienza energetica ha trovato numerose difficoltà nella sua applicazione al comparto primario, sia per le caratteristiche del settore agricole sia per le peculiarità della misura agevolativa.

Per dare una accelerazione all’utilizzo del Piano Transizione 5.0, fugando dubbi e perplessità, Federacma (Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio) ha organizzato in sinergia con la Segreteria Tecnica del MIMIT un webinar riservato agli associati, alle altre sigle della filiera dai costruttori, ai contoterzisti e agli agricoltori nonché agli stakeholder del comparto. L’evento formativo virtuale si terrà martedì 25 febbraio, a partire dalle ore 12, con accesso ad inviti.

“Ringrazio sentitamente il Gabinetto del Ministro Adolfo Urso che ha saputo cogliere appieno lo spirito collaborativo e informativo di questa iniziativa – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma – Il mondo agricolo, per le sue caratteristiche, necessita di applicazioni normative differenti dalle altre imprese. Per questo, le spiegazioni tecniche saranno fondamentali e, siamo certi, permetteranno alla innovazione nella meccanizzazione agricola di poter aprire una nuova stagione di investimenti nei campi”.

Il Piano Transizione 5.0 dispone di una dotazione complessiva di 6,3 mld di euro, previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della misura 7 investimento 15 “Repower EU”. Al contrario del precedente credito d’imposta 4.0 concentrato su digitalizzazione e innovazione tecnologica, il nuovo Piano 5.0 amplia l’orizzonte integrando obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica per una crescita industriale più responsabile e resiliente.

Decisive per la sua diffusione nel settore primario saranno sicuramente le semplificazioni introdotte in Legge di Bilancio che rendono automatici nella sostituzione di trattori e veicoli agricoli con mezzi nuovi classificati Stage V il raggiungimento della riduzione dei consumi energetici minimi per poter ottenere d’ufficio il 35% di credito d’imposta. Ciò, in aggiunta alla rimozione del vincolo che limitava la cumulabilità alle sole misure su risorse nazionali, amplia lo spettro dell’operatività, annunciando un 2025 positivo per lo strumento incentivante, con ricadute concrete per il comparto agricolo.

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