Carnevale. In aumento del 25% i prezzi all’ingrosso delle uova, stabile la farina di grano tenero, +48% il burro rispetto al 2024

ROMA – In occasione delle tradizionali festività di Carnevale, BMTI ha condotto un’analisi sulle principali materie prime utilizzate nell’industria dolciaria.

Nello specifico, BMTI ha esaminato l’andamento dei prezzi di uova, farina, latte e burro, registrando tendenze di crescita per alcuni ingredienti chiave, a fronte di una stabilità in altri.

Secondo i dati raccolti da BMTI, le uova hanno visto un notevole aumento dei prezzi a partire da settembre 2024, con una crescita che ha interrotto la sua tendenza al rialzo solo nel mese di gennaio. Nelle prime due settimane di febbraio, il prezzo delle uova provenienti da allevamenti a terra di taglia L ha raggiunto i 2,25 €/kg, registrando un incremento del +25% rispetto allo stesso periodo del 2024 (elaborazione BMTI su dati della Commissione Unica Nazionale delle Uova da Consumo). Tuttavia, nonostante l’incremento, i prezzi rimangono inferiori del -7,4% rispetto al 2023.

Al momento, il mercato delle uova sta risentendo del diffondersi dell’influenza aviaria che ha colpito nel 2024 e nei mesi recenti diversi allevamenti in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, comportando l’abbattimento di galline ovaiole e, conseguentemente, una minore disponibilità di uova.

Per quanto riguarda la farina di grano tenero, si conferma invece una marcata stabilità dei prezzi. Nonostante gli aumenti dei prezzi dei grani teneri e l’incremento dei costi energetici, il prezzo della farina di grano tenero (tipo 00) risulta oggi inferiore del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 12,4% rispetto al 2023 (elaborazione BMTI su dati Camere di commercio).

Aumenta, invece, il prezzo del latte alla stalla, ossia il latte fresco, munto in stalla, privo di alcun trattamento termico o altro processo di lavorazione. Nello specifico, secondo i dati più aggiornati del Milk Market Observatory della Commissione Europea, nel 2024 il prezzo ha mostrato una crescita in Italia, raggiungendo i 54,91 €/kg a fine anno, valore confermato anche a gennaio 2025. Rispetto allo stesso mese del 2024, l’aumento è del +13%. Tale rialzo è dipeso, almeno in parte, dall’aumento della domanda estera che sta sostenendo soprattutto i prezzi dei formaggi stagionati, in particolare Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Infine, l’analisi di BMTI segnala un rallentamento della crescita dei prezzi del burro pastorizzato nel 2025, a seguito del forte rialzo subito nel 2024 a causa della riduzione della produzione a livello comunitario. In particolare, a metà febbraio 2025, i prezzi del burro sono scesi sui 5,33 €/kg, un livello che si mantiene ancora più alto del 48% rispetto all’anno precedente (elaborazione BMTI su dati Camere di commercio).

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