Xylella. Copagri Puglia: Troppe lacune su impiego fondi destinati a reimpianto e riconversione

BARI – “Gli ulteriori 30 milioni di euro stanziati dal governo per il reimpianto di varietà resistenti alla Xylella fastidiosa e per la riconversione delle aree colpite sono una boccata d’ossigeno importante per i tantissimi produttori agricoli ormai da tempo in difficoltà, ma è fondamentale che la messa a terra di tali risorse avvenga rapidamente e, soprattutto, in maniera chiara e trasparente”.

Lo ribadisce il direttore della Copagri Puglia Alfonso Guerra alla vigilia di una riunione per valutare e condividere eventuali proposte di modifica all’ultimo Decreto Ministeriale sulla Xylella.

“Come abbiamo già avuto modo di evidenziare e come illustreremo nel dettaglio domani, sulla base di una articolata e approfondita analisi elaborata dal centro studi della Copagri, sono molto numerose le ombre e le lacune legate all’impiego degli ingenti fondi che negli ultimi anni sono stati destinati alle attività di reimpianto e riconversione produttiva e agli indennizzi”, rimarca il direttore, ad avviso del quale si tratta di “ombre perlopiù imputabili all’operato dell’ARIF e, di riflesso, a quello della Regione Puglia”.

“Basti pensare che, dal 2020 ad oggi, sul comparto olivicolo pugliese sono ‘piovuti’ quasi 160 milioni di euro esplicitamente destinati al reimpianto di varietà resistenti, cifra su cui andranno aggiunti almeno una parte degli ulteriori fondi previsti dal cosiddetto ‘DL Agricoltura’”, prosegue Guerra, evidenziando che “in tale ambito, i dati di spesa sul Piano straordinario per la rigenerazione olivicola sono a dir poco sconfortanti, visto che a settembre 2024 risultano 55 milioni di euro impegnati, 16 milioni di euro erogati come anticipazioni e appena 6 milioni di euro con liquidazioni a saldo, a fronte di oltre novemila domande regolarmente presentate, per un totale di oltre 220 milioni di euro”.

“Un ragionamento analogo si può fare, purtroppo, per tutta la partita delle attività di riconversione produttiva, per la quale, tra fondi nazionali e cofinanziamento regionale, contiamo oltre 55 milioni di euro, dei quali non esistono dati certi in termini di spesa che tengano conto delle superfici interessate dalla riconversione e degli importi complessivi, senza contare le possibili sovrapposizioni e il rischio di doppio finanziamento, come esplicitamente previsto dal PSR”, continua il direttore della Copagri Puglia.

“L’unico dato certo è quello concernente i 120 milioni di euro relativi alle indennità compensative per il quadriennio 2016-19, regolarmente erogate”, precisa Guerra, facendo però notare che “anche questa cifra è viziata da una grave mancanza di trasparenza e non è dato sapere se le aziende che ne hanno beneficiato hanno ottemperato agli obblighi di reimpianto previsti dall’istanza per ottenere i fondi compensativi”.

Informazione pubblicitaria