ROMA – Nel 2024 sono diminuite del 10,61% le importazioni di grano duro in Italia (in volume), e del 24,58% in valore. Nel 2024 infatti sono arrivate in Italia 2 milioni e 795.274 tonnellate di grano duro (contro le oltre 3.1 milioni del 2023), per un importo di 969,1 milioni di euro (erano 1.284,9 nel 2023).
In totale, sulla base delle rilevazioni Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nell’intero anno 2024 sono aumentate nelle quantità di 2.735.000 tonnellate (+11,9%), e diminuite nei valori di 652,6 milioni di euro (–6,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
E’ quanto emerge dal report di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, del 12 marzo 2025, relativo all’anno 2024.
Le importazioni in Italia di cereali in granella – spiega Anacer – aumentano complessivamente di 1,87 milioni di tonnellate (+12%) con un controvalore in diminuzione di 504,7 milioni di euro (–10% rispetto al 2023): l’incremento è dovuto soprattutto al grano tenero (+1,19 mio/t, pari a +22%) ed al mais (+905.000 t, pari a +14%), quest’ultimo registra valori in calo di 172 milioni di euro (–9,4%). Tra gli altri cereali in granella risulta aumentare l’import di orzo (+23.700 t nelle quantità e –44,0 milioni di euro nei valori), di avena (+17.500 t) e di sorgo (+66.000 t), mentre per il grano duro l’anno si chiude con arrivi dall’estero in diminuzione del 10,6% (–332.000 tonnellate) ed un controvalore pure in calo del 25% (–315,8 milioni di euro). Le importazioni di riso aumentano di 14.000 t (+4,7% considerando nel complesso risone, riso semigreggio, lavorato e rotture). Tra gli altri prodotti presi in esame, destinati prevalentemente all’alimentazione animale, si mette in evidenza l’incremento dell’import dei prodotti trasformati/sostitutivi (+218.000 t, pari a +18%), dei mangimi a base cereali (+60.000 t, pari a +15%) e la riduzione della crusca (–33.000 t, pari a –33%).
Per quanto riguarda le farine proteiche e vegetali si registra un aumento nelle quantità di 385.000 tonn (di cui +363.000 t di farina di soia) per un valore in diminuzione di 58,2 milioni di euro (–5,5%), così anche per i semi e frutti oleosi aumentano le quantità di 218.000 tonnellate (di cui +213.000 t di semi di soia), per un controvalore in diminuzione di 158,9 milioni di euro (–9,8%).
EXPORT
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nell’intero anno 2024 sono risultate in aumento sia nelle quantità di 395.000 t (+8,7%) e sia nei valori di 46,5 milioni di euro (+0,8%) rispetto allo stesso periodo 2023.
L’incremento delle esportazioni si deve principalmente alle paste alimentari (+194.000 tonnellate, pari a +9,5%, per un controvalore in aumento di 116,9 milioni di euro, pari a +3,8%). Risultano aumentare anche le vendite all’estero di farina di grano tenero (+43.600 tonnellate, pari a +27,7 milioni di euro) e di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato) di 59.500 tonnellate (+9%), con valori in diminuzione di 3,5 milioni di euro (-0,4%). Tra gli altri prodotti si registra l’incremento delle esportazioni dei prodotti trasformati (+22% nelle quantità e -8% nei valori), dei mangimi a base di cereali (+3,6% nelle quantità e -0,8% nei valori) e della semola di grano duro (+2% nelle quantità e -6% nei valori). L’export dei cereali in granella risulta in calo sia nelle quantità (-85.500 t), sia nei valori (-31,4 milioni di euro).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nell’intero anno 2024 un esborso di valuta pari a 8.809,6 milioni di euro (9.462,2 nel 2023) ed introiti per 5.916,4 milioni di euro (5.869,9 nel 2023). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.893,2 milioni di euro, contro -3.592,3 milioni di euro nel 2023.