ROMA – Nel corso della conferenza “L’agricoltura è”, il commissario europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Christophe Hansen, ha illustrato la Visione per l’agricoltura e l’alimentazione, presentata dalla Commissione europea.
Questo il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo:
“L’agricoltura europea è a un bivio. Servono scelte coraggiose. La visita a Roma del Commissario europeo all’Agricoltura Christophe Hansen, in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma, arriva in un momento cruciale per il futuro del settore primario. Un segnale politico importante, che accende i riflettori sull’urgenza di rimettere al centro il lavoro degli agricoltori, il valore del cibo e la funzione strategica dell’agricoltura per l’Europa.
La posizione italiana è stata evidenziata dal ministro Lollobrigida mentre quella delle Regione dal coordinatore Federico Caner. Bella discussione, ma alle parole devono seguire i fatti.
L’agricoltura non è solo produzione di cibo: è presidio dei territori, coesione sociale, sicurezza alimentare, tutela ambientale. Ma oggi il settore è messo a dura prova da inflazione, concorrenza sleale, cambiamenti climatici, instabilità geopolitica.
L’Europa deve cambiare rotta. Basta visioni ideologiche e approcci punitivi: servono politiche concrete che rimettano al centro il reddito degli agricoltori, la competitività delle imprese, il futuro delle aree rurali.
Va respinta con forza l’ipotesi di un fondo unico europeo che includa anche l’agricoltura: significherebbe svuotare di significato la Politica agricola comune. L’agricoltura ha bisogno di risorse dedicate e politiche su misura. Non può essere relegata a voce marginale di bilancio.
Per rilanciare davvero il settore, servono azioni chiare e immediate:
– Tutela del reddito e gestione del rischio: strumenti rapidi, efficaci e accessibili per fronteggiare crisi di mercato, eventi climatici estremi e instabilità globale.
– Reciprocità nelle regole: no all’ingresso in Ue di prodotti che non rispettano gli stessi standard. Le nostre imprese non possono competere a mani legate.
– Semplificazione burocratica: alleggerire il peso delle carte, liberare energie e tempo per chi lavora la terra.
– Transizione ecologica sostenibile: il cambiamento climatico va affrontato con investimenti, ricerca e infrastrutture, non con vincoli calati dall’alto.
– Innovazione e filiere: più risorse per ricerca, digitalizzazione e rafforzamento delle filiere. Solo così si crea valore per agricoltori e territori.
L’Italia può guidare questa nuova fase. Abbiamo competenze, eccellenze e visione. Ma serve una politica europea che scelga di stare davvero al fianco di chi ogni giorno garantisce cibo sano, qualità e futuro.
È tempo di decisioni coraggiose. Non si può più rimandare”.