PIACENZA – Il dibattito sulla nuova PAC si inserisce in un contesto europeo di grande fermento. La necessità di un’agricoltura più produttiva e competitiva si scontra con le sfide legate alla sostenibilità e ai costi di produzione.
La posizione di Confagricoltura è chiara: un’agricoltura che sia in grado di garantire sicurezza alimentare ai cittadini e redditi agli agricoltori, avvalendosi degli strumenti offerti dalla scienza e dalla tecnologia.
Sul tema è intervenuto anche il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, durante l’evento “Agricoltura È” a Roma: “Nel documento presentato dal Commissario all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, Christophe Hansen, ci sono elementi che aspettavamo da troppo tempo. Primo fra tutti la tutela della produttività. Per dare concretezza alle richieste degli agricoltori occorrono modelli agricoli innovativi che consentano agli agricoltori di accedere ai frutti della ricerca e della scienza, alle risorse digitali e alla tecnologia”.
Giansanti ha ribadito l’importanza di mantenere una PAC forte e adeguatamente finanziata: “Diciamo no al Fondo Unico europeo e sì a un’agricoltura che dia garanzie più alte in termini di sviluppo, approvvigionamenti, stabilità dei mercati e prezzi equi ai consumatori”.
“Il tema della sicurezza alimentare è cruciale nel nuovo assetto della PAC – commenta Umberto Gorra, presidente di Confagricoltura Piacenza – Giansanti che, in quanto presidente del Copa, è l’interlocutore del Commissario Hansen in rappresentanza di tutti gli imprenditori agricoli europei, ha sottolineato come la garanzia di un approvvigionamento stabile per i cittadini europei debba essere la priorità assoluta. L’impalcatura dell’attuale Politica Agricola Comunitaria sarà la base di partenza della nuova PAC. Questo, potenzialmente è un difetto perché vorremmo più coraggio nella semplificazione.
Oggi ci sono troppe misure che si concretizzano in una miriade di bandi talvolta con l’effetto di polverizzare e disperdere a pioggia risorse che conseguentemente perdono di efficacia. Nella Pac molte risorse sono e saranno destinate a preservare le risorse naturali, la cui tutela essendo il nostro bene primario è certamente anche di nostro interesse, ma per migliorare bisogna rifocalizzare il mercato, perché mai come oggi dobbiamo garantire sicurezza alimentare ai cittadini europei”.
Un concetto, quello della sicurezza alimentare, che affonda le radici già nel Trattato di Roma, costitutivo dell’Unione Europea e di cui qualche giorno fa si è celebrato l’anniversario della firma.
“Dobbiamo tornare a garantire sicurezza alimentare in uno scenario difficile – evidenzia Gorra – dove chi oggi dispone del prodotto fa le condizioni di mercato. Altro punto fondamentale, strettamente legato alla questione – prosegue il presidente degli agricoltori – e su cui si concentra l’azione di Confagricoltura, riguarda l’utilizzo delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), che potrebbero rappresentare una svolta per la sostenibilità e la produttività agricola. Occorre permettere agli agricoltori di avere accesso agli strumenti della ricerca e dell’innovazione, compresi quelli legati al miglioramento genetico delle colture”.
Dal Consiglio Agrifish del 24 marzo 2025 emerge un chiaro sostegno alla nuova visione della Politica Agricola Comune (PAC) delineata dal Commissario Hansen. Il documento “Una visione per l’agricoltura e l’alimentazione – Realizzare insieme un settore agricolo e alimentare dell’Ue attrattivo per le generazioni future” segna un cambiamento di paradigma nelle politiche europee, riaffermando la centralità della sovranità alimentare e della produttività del settore primario.
Si spera che l’attesa semplificazione della PAC si spera possa rappresentare un passo avanti, ma per Confagricoltura serve un cambiamento più profondo e strutturale. “Ci aspettiamo – ha detto il presidente Giansanti – un bilancio per l’agricoltura UE ambizioso. L’accesso al mercato diventa sempre più complesso “.
“Le imprese agricole stanno sostenendo costi sempre più elevati – conclude il presidente piacentino Umberto Gorra – soprattutto sul fronte energetico. Non possiamo lasciare indietro le aziende agricole: occorre caratterizzare maggiormente la politica agricola con strumenti che permettano agli agricoltori di essere più performanti”.