VERONA – Il mondo del vino sta attraversando una fase di cambiamento, nel quadro di un progressivo ricambio generazionale e di una crescente attenzione agli aspetti salutistici e di sostenibilità ambientale.
Un contesto di non facile lettura, nel quale il sistema vitivinicolo italiano è tuttavia in grado di giocare un ruolo di assoluto protagonista, anche grazie al supporto dei dati sempre più centrali nei processi decisionali delle aziende.
In questo contesto si inserisce la partnership tra ISMEA e il Consorzio DOC delle Venezie – istituita nel 2024 su impulso dello stesso Consorzio per affrontare le proprie scelte sulla base di conoscenze e elementi oggettivi – presentata oggi al Vinitaly, presso l’area espositiva del MASAF, come esempio di modello imprenditoriale replicabile per altri attori del comparto. L’evento introdotto dai Presidenti di ISMEA Livio Proietti e del Consorzio DOC Delle Venezie Albino Armani e moderato da Costanza Fregoni, Direttore responsabile VVQ Vigne, Vini & Qualità, ha visto i contributi di Fabio Del Bravo Responsabile della Direzione Filiere e Analisi di Mercato ISMEA, Stefano Sequino, Direttore Consorzio DOC Delle Venezie, Eugenio Pomarici, Professore dell’Università degli Studi di Padova e, nelle conclusioni, del Direttore Generale di ISMEA Sergio Marchi.
Un’occasione anche per fare il punto sui numeri, decisamente lusinghieri, della giovane Denominazione, che associa gli areali del Pinot Grigio del Triveneto, attestandosi al primo posto in Italia per produzione di vini fermi e al secondo posto in assoluto, con una quota del 10%.
Il 2024, secondo le elaborazioni ISMEA, ha fatto registrare un ulteriore incremento degli imbottigliamenti della DOC, che hanno raggiunto 1,7 milioni di ettolitri (+4%), una tendenza che dovrebbe proseguire anche nel 2025 come evidenziano i dati di questa prima parte dell’anno. Le vendite all’estero hanno sperimentato un forte incremento; i dati elaborati da ISMEA e presentati oggi al Vinitaly rivelano, dall’introduzione sul mercato della DOC Delle Venezie nel 2017, un volume dell’export più che raddoppiato, con una crescita a tripla cifra anche del fatturato (+117%).
Altro dato interessante emerso dalla relazione dell’Istituto è il graduale spostamento del vigneto Italia verso il Nord-Est, con una crescita record della superfice vitata dal 2000 a oggi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige (rispettivamente +38%, +53% e +13%). Un andamento in netta controtendenza rispetto alla dinamica osservata nel resto della Penisola e a livello UE, conseguente anche al programma straordinario di espianti che ha caratterizzato alcune aree produttive europee.
“Il Protocollo d’Intesa tra ISMEA e il Consorzio di tutela DOC Delle Venezie ci permetterà di sviluppare analisi approfondite sui mercati, sui costi di produzione e sulle dinamiche commerciali, fornendo dati essenziali per le strategie di crescita e valorizzazione della denominazione” ha sottolineato invece il Presidente ISMEA Livio Proietti. Il Pinot Grigio delle Venezie è un asset strategico per il nostro Paese, che contribuisce in maniera determinante all’affermazione del vino italiano all’estero e al mantenimento della sua posizione di leadership a livello globale per produzione e quantitativi esportati. ISMEA conferma così il proprio impegno nel fornire strumenti di analisi e conoscenza a supporto degli operatori, nell’ottica di una filiera sempre più competitiva, resiliente e preparata alle sfide della contemporaneità”.
“Il Consorzio DOC delle Venezie rappresenta oggi il più grande modello di integrazione interregionale, unendo sotto un’unica denominazione d’origine i territori di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento” ha commentato Albino Armani, Presidente del Consorzio DOC delle Venezie. “La denominazione oggi conta una superficie vitata potenziale di circa 27mila ettari e una produzione annua di 230 milioni di bottiglie tracciate e dotate del Contrassegno di Stato, pari a circa il 70% della produzione totale di Pinot Grigio del Triveneto. Con questi numeri, il Consorzio trova in ISMEA un partner strategico che gli permette di trasformare l’analisi dei dati in un vantaggio competitivo nei mercati. L’obiettivo di questa partnership è monitorare la funzionalità e l’efficienza della nostra filiera a livello produttivo e commerciale, attraverso ricerche e studi approfonditi della congiuntura, della struttura e delle strategie del comparto vitivinicolo territoriale. Questo modello innovativo e – come ci auguriamo – replicabile da altri Consorzi e aziende, è pensato per ridurre i rischi e anticipare le tendenze in un mercato sempre più incerto e imprevedibile”.