VERONA – “Gli americani continueranno a consumare il Primitivo di Manduria, perché riconoscono la sua eccellenza. Non credo che i dazi saranno un problema”.
A sottolinearlo ad agricultura.it è Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, al Vinitaly, fino a domani a Veronafiere. Denominazione che esporta il 22% della produzione negli Stati Uniti.
“I dazi non sono una problematica pressante che deve oscurare la bellezza di questo Vinitaly – evidenza la presidente Pastorielli -. Esistono già dei dazi che riguardano altre grandi nazioni, Trump aveva già introdotto dazi nel suo primo mandato. Ritengo che il consumatore americano ama i prodotti del Made in Italy sia del food che del beverage, quindi non ritengo che sia effettivamente un problema. Abbiamo una esportazione del 22% (negli Usa), abbiamo intercettato diversi nostri clienti americani che non hanno avanzato nessun tipo di preoccupazione. Sono certa che il popolo americano continuerà a consumare i prodotti del Made in Italy, continuerà a consumare il Primitivo di Manduria, perché riconoscono l’eccellenza del Made in Italy”.
Una fascetta che racconta l’azienda
Non mancano le novità per il Consorzio del Primitivo di Manduria al Vinitaly. “Abbiamo introdotto la fascetta di stato, obbligatoria dal primo gennaio 2023, e una novità che presentiamo al Vinitaly insieme all’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, è l’introduzione di qrcode all’interno della fascetta, del contrassegno, attraverso il quale il consumatore potrà cliccare e andare a ricercare lo storytelling di quell’etichetta, quindi la famiglia e l’azienda dietro a a quell’etichetta” ha concluso Pastorelli.