Garda Doc brinda al Vinitaly con il Bianco. Consorzio che fa sistema e produce 20 milioni di bottiglie

VERONA – “La denominazione sta mantenendo i suoi obiettivi, è relativamente nuova, nel 2015 si è modernizzata, è una denominazione molto grande e significativamente rappresentativa del sistema Italia e del sistema Garda”.

Lo sottolinea ad agricultura.it Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Garda Doc, che al Vinitaly si è presentato con uno stand all’esterno dei padiglioni, luminoso, accogliente, con i colori vivaci di una terra fertile e ricca di eccellenze come quella del Garda. Fra degustazioni, banco d’assaggio, il format, fresco e spumeggiante, Posso offrirti un Garda Doc?, condotto con ritmo e simpatia da Sissi Barattella.

“Al suo interno – continua Panont – ci sono dieci denominazioni storiche che rappresentano il genius loci, il vero patrimonio viticolo, per cui Garda non è solo un sistema dal punto di vista geografico,  ma un sistema attrezzato di denominazioni in grado di sviluppare le singole varietà delle denominazioni storiche. E con la sua parte spumantistica e i suoi valori iconici, come è il Garda bianco, sta assumendo un peso specifico anche in numeri di bottiglie, in produttività, e quindi anche in economia, in produzione lorda vendibile e in vigna, significativa per tutto il sistema”.


 

SISTEMA COMPLESSO – “Il sistema Garda è complesso – prosegue – , è fatto dal sistema produttivo e dal sistema economico-turistico molto apprezzato, è una delle dieci mete enologiche più importanti al mondo come produzione (ogni anno certifica circa 20 milioni di bottiglie a denominazione). Per noi è una fortuna che dobbiamo coltivare e utilizzare al meglio.

Come per il padiglione del Vinitaly – aperto a tutti – il Consorzio è un sistema che accoglie, a livello nazionale ed internazionale. Per noi Vinitaly è la vetrina più importante, ma lo è per il sistema Italia, il momento in cui noi rappresentiamo tutta la capacità italiana riconosciuta nel mondo nel sistema vino. Vinitaly deve essere il nostro punto di riferimento, oggi e per il futuro più importante del sistema economico italiano.

Garda è principalmente uve a bacca bianca, ha una capacità varietale imponente, e oggi rappresenta la cuvée con l’assemblaggio di uve, importante e di qualità, più sostenibile, sia in termini di profumi, aromi e aromaticità, sia in termini di grado alcolico, sia in termini di capacità di rappresentare anche i singoli brand aziendale. Questo Vinitaly lo dedichiamo al Garda bianco” ha concluso il direttore del Garda Doc.


LA DOC GARDA IN NUMERI

In vigneto

– 1.236 ettari rivendicati nel 2024

– 335.366,81 quintali di uva rivendicata nel 2024

In cantina

– Totale bottiglie: 19.554.800

– Il Garda bianco con 1.5 milioni di bottiglie ha registrato il maggior incremento registrando un +59% rispetto l’anno precedente (2023);

– Il Garda Pinot Grigio con 4.888.400 sfiora i 5 milioni di bottiglie e aumenta la leadership varietale anche rispetto lo Chardonnay che con 4.810.800 bottiglie fa registrare un leggero calo.

– ·Tra i varietali locali il Garda Doc Garganega si mantiene costante nell’intorno dei 4.000.000 di bottiglie.

– ·Tra le bollicine il Garda bianco frizzante e Spumante si assestano nell’intorno dei 3.000.000 di bottiglie.

– I rossi con Merlot e Cabernet in testa, costanti nell’ intorno di 1.000.000 di bottiglie.

– 250 produttori verticali e cantine cooperative che utilizzano la denominazione

 

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