Manutenzione Gentile: Il Protocollo d’Intesa tra ANBI e Lega Italiana Protezione Uccelli

Manutenzione gentile

Il fiume Arno protagonista di un intervento ecologico per la fauna ittica

ROMA– ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, è pronta a firmare domani, martedì 15 aprile, un Protocollo d’Intesa con la Lega Italiana Protezione Uccelli. Questo accordo conferma l’impegno continuo nella “manutenzione gentile”, una pratica che cerca di bilanciare le necessità operative per la prevenzione idrogeologica con la tutela dell’ambiente.

“Manutenzione gentile significa agire quotidianamente in modo equilibrato, tenendo conto delle esigenze del territorio e degli ecosistemi. Un esempio concreto sono le scale di risalita per i pesci costruite accanto agli sbarramenti idraulici, che permettono di preservare gli ecosistemi fluviali”, commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Un intervento concreto in Toscana

Uno degli ultimi esempi di questa filosofia arriva dalla Toscana, nel comune di Pratovecchio Stia, dove il fiume Arno ha ritrovato il suo equilibrio ambientale grazie al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Nell’ambito di un intervento per ridurre il rischio idraulico, è stato creato un “sentiero blu”, un passaggio di 12 metri che consente ai pesci di superare un ostacolo artificiale che interrompeva il loro percorso migratorio.

L’intervento ha comportato il ripristino di una soglia con massi ciclopici, rinforzata con cemento. È stato utilizzato solo materiale naturale, come la roccia arenaria autoctona e i sedimenti fluviali, per ridurre l’impatto ambientale. Un deflettore in legno regola il flusso d’acqua e facilita il passaggio dei pesci.

“Abbiamo lavorato per ridurre al minimo l’impatto sul territorio e garantire il perfetto inserimento dell’opera nell’ambiente naturale”, spiega Enrico Righeschi, ingegnere del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

La tutela della fauna ittica

Prima dell’intervento, la fauna ittica è stata temporaneamente rimossa per evitare danni. Il fiume ospita diverse specie di pesci, come trote fario, cavedani, barbi e ghiozzi, simbolo di un ambiente fluviale di alta qualità.

Nicola Venturini, presidente dell’Associazione Pescatori Casentinesi, sottolinea che ora il tratto di fiume ospita una stagione di pesca “no kill”, dove i pesci catturati vengono immediatamente rilasciati. Questo tipo di pesca ha reso il fiume una meta sempre più ambita per gli appassionati, diventando un importante punto di attrazione turistica per il territorio.

Un equilibrio tra prevenzione idrogeologica e tutela ambientale

L’intervento sul fiume Arno rappresenta un esempio concreto di come la gestione del territorio possa coniugare prevenzione idrogeologica e protezione dell’ambiente naturale. Grazie a iniziative come queste, i Consorzi di Bonifica continuano a lavorare per garantire la sicurezza idraulica e, allo stesso tempo, la salvaguardia degli ecosistemi fluviali.

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