Uova: finito l’effetto Pasqua -9% sull’ultimo listino. Le previsioni di Aretè

ROMA – Uova al ribasso, nocciole in rialzo. Sono gli highlight più significativi della settimana sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood secondo Aretè, l’agenzia per i servizi di analisi e previsione sui mercati delle materie prime agrifood.

Il mercato delle uova.

Dopo aver segnato, da agosto 2024, rialzi di oltre il 60%, i prezzi nazionali delle uova, a fine aprile, segnano i primi ribassi. Solo nell’ultimo listino, le uova M gabbia quotate dalla CUN, dopo una settimana di non quotato, hanno registrato un calo di oltre il 9%. I prezzi si mantengono tuttavia ancora elevati, a livello medio ad aprile 2025 +39% rispetto ad aprile 2024. Areté spiega come in un contesto di picco produttivo, l’inversione del trend inflattivo sia soprattutto riconducibile alla finestra di calo stagionale della domanda, ma anche al rallentamento della diffusione dell’aviaria in UE. Da inizio 2025 in UE si contano 211 focolai in allevamenti (72 nello stesso periodo del 2024). Solo in Italia, da inizio anno, si sono registrati 21 focolai in allevamenti (57 da inizio ottobre 2024) di cui 10 in allevamenti di galline ovaiole (17 da inizio ottobre 2024) -tuttavia l’ultimo aggiornamento del dato risale a inizio marzo-. Tuttavia, la diffusione dei focolai sta rallentando, al 22 aprile in UE si contano infatti 33 focolai rispetto ai 91 di marzo. Tra i fattori ribassisti segnaliamo anche il rallentamento dei costi degli input produttivi; gas e mangimi in primis.

Il mercato delle nocciole.

Nuovi spunti rialzisti per i prezzi delle nocciole turche, che già nel corso del 2024 si sono mantenuti su livelli storicamente elevati (+23% il prezzo medio 2024 della nocciola sgusciata 11/13 rispetto alla media 2023). Secondo le analisi di Areté, in un contesto di offerta limitata a causa di una produzione 2024 qualitativamente deludente, i prezzi ricevono ulteriore supporto dall’incertezza relativa al prossimo raccolto (da settembre 2025), messo a rischio dalle recenti gelate. A metà aprile, infatti, gelate straordinarie – con temperature fino a -15°C – hanno colpito alcune aree di coltivazione, soprattutto nelle zone collinari di Ordu, Samsun e Sakarya. Sebbene le valutazioni dei danni siano ancora in corso e le eventuali perdite saranno quantificabili con maggiore precisione solo nelle prossime settimane, le prime stime indicano danni pari ad almeno il 20% del raccolto del 2025.

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