ROMA – Si tratta di un nuovo strumento a disposizione per valutare l’autenticità dell’olio extravergine d’oliva che ci troviamo a consumare, grazie alla tracciabilità ed anche per scoprire eventuali frodi.
E’ stato messo a punto dai ricercatori ENEA: una metodologia che consente di verificare l’autenticità dell’olio extra vergine attraverso la tracciabilità dell’origine geografica delle olive basata sul contenuto di elementi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista open source ‘foods’.
Lo studio è stato condotto su trentasette campioni di olive e di foglie da undici specie di olivo concentrandosi sull’analisi degli elementi chimici presenti. I campioni di olive (drupe) e di foglie di ulivo sono stati raccolti in due diverse aree di produzione nel Lazio: presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia e nel comune di Allumiere, dove sono stati selezionati cinque diversi uliveti in base alle cultivar e ai siti di produzione.