ROMA – “L’eccellente tradizione diplomatica che vanta l’Italia diventa oggi più importante che mai per rafforzare il ruolo del nostro Paese come costruttore di dialogo e di pace, in un contesto internazionale afflitto da drammatici conflitti, pulsioni imperialiste e atroci repressioni del democratico dissenso”.
Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega), dopo la partecipazione alla sessione inaugurale della Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Il nostro Paese può contare su un corpo diplomatico di grande professionalità ed esperienza, che quotidianamente contribuisce a rafforzare il dialogo multilaterale”, prosegue Centinaio.
“Sia nell’ambito delle tradizionali alleanze europea e nord-atlantica, confermate dall’azione dell’attuale governo, sia nei rapporti bilaterali con Paesi terzi, i nostri diplomatici dimostrano quotidianamente una lodevole dedizione e una grande capacità di promozione dei valori e degli interessi nazionali, in ambito geopolitico ed economico”.
“L’aggressione russa al territorio e al popolo dell’Ucraina, le crisi in campo alimentare ed energetico che ne sono conseguite, l’espansione degli interessi cinesi in Africa e in Europa, l’instabilità politica in importanti aree del Maghreb, il protagonismo della Turchia nel Mediterraneo, le manifestazioni in Iran barbaramente represse, fino alle tensioni nei Balcani tra Serbia e Kosovo riguardano scenari nei quali l’azione diplomatica italiana si è sempre contraddistinta per la propria considerazione ed efficacia. Anche oggi il nostro Paese, d’intesa con gli alleati, può giocare un ruolo da protagonista nella ricerca della pace e nella riforma di istituzioni internazionali, che diventino più rappresentative ed efficaci. Perché, come ci ha ricordato il presidente Mattarella nel suo messaggio odierno, ‘non ci manca certamente la capacità di far coincidere l’interesse nazionale con quello più ampio del progresso dell’intera comunità internazionale’”.
“Sono certo – conclude il vicepresidente del Senato – che il governo e, in particolare, il ministro Tajani siano già impegnati in questa direzione e continueranno ad esserlo, in armonia con le determinazioni del Parlamento”