BOLOGNA – Un valido aiuto alla mitigazione del cambiamento climatico viene dall’agricoltura. Quella biologica, che non usa chimica di sintesi e si basa sul riciclo della sostanza organica per tutelare la fertilità dei suoli, rappresenta un prezioso alleato nella lotta al climate change perché è in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e incrementare il sequestro di carbonio organico nel terreno.
Alla Festa del BIO di Milano, in un dialogo con Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici, alcuni agricoltori hanno voluto condividere la propria esperienza di resilienza spiegando come ogni giorno si trovano ad affrontare gli effetti devastanti dell’emergenza climatica. Si tratta di un’iniziativa realizzata nell’ambito della campagna “Being Organic in” Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. EU n.1144/2014.
La dimensione del cambiamento climatico ha assunto contorni sempre più preoccupanti, con temperature medie in costante crescita. Ecco perché l’Unione europea con il Green Deal ha avviato un percorso di transizione verde con politiche e iniziative che puntano a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma per farlo agricoltura e allevamento devono ridurre le emissioni di gas climalteranti.
Grazie alla rotazione delle colture, all’utilizzo di fertilizzanti naturali, come il letame, e alla pratica del sovescio, l’approccio agroecologico è in grado di incrementare l’apporto di nutrienti che aumentano la fertilità dei suoli rendendoli più resistenti alle condizioni meteorologiche estreme. Inoltre, grazie alla migliore capacità di trattenere l’acqua, il metodo biologico rappresenta una forma di protezione anche in caso di siccità e inondazioni.
“L’approccio biologico rappresenta un valido strumento di contrasto al cambiamento climatico. Lo hanno testimoniato con grande efficacia gli agricoltori nel corso del talk durante la Festa del BIO di Milano. Il confronto è parte del progetto “Being Organic in Eu*”, la campagna di comunicazione nata con l’obiettivo di incrementare la considerazione e la conoscenza dell’agricoltura biologica, la riconoscibilità del logo bio europeo e di sensibilizzare a un consumo più etico e salutare. Investire su momenti qualificati di comunicazione è fondamentale soprattutto in questo momento in cui, per la prima volta, i consumi interni di alimenti biologici hanno fatto registrare una leggera flessione. Da qui la necessità di spiegare con chiarezza ai cittadini che scegliere bio significa non solo tutelare la salute e l’ambiente ma anche contribuire a mitigare i cambiamenti climatici”, ha commentato Paolo Carnemolla Segretario Generale FederBio.