ROMA – “Serve un bilancio agricolo all’altezza delle ambizioni europee su uno schiacchere internazionale in forte evoluzione”. Lo dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.
Giansanti sottolinea come nell’attuale scenario la salvaguardia del potenziale produttivo agricolo europeo assuma un rilievo strategico per la garanzia delle forniture e la stabilità dei mercati. E se da un lato gli aiuti di stato sono un importante sostegno, dall’altro favoriscono gli Stati membri con una maggiore capacità di spesa, “mettendo a repentaglio il mercato unico”.
Giansanti fa un confronto con quanto invece sta avvenendo negli Stati Uniti, dove gli stanziamenti per il settore primario ammontano a 40 miliardi di dollari, di cui metà è destinata ai programmi già in corso e il resto a incentivare le rinnovabili, la forestazione e le pratiche di carbon farming. Il presidente della Confederazione rimarca come negli USA la transizione verde sia sostenuta da finanziamenti aggiuntivi e dal puntare su metodi di produzione che, oltre a tutelare l’ambiente, siano in grado di creare valore aggiunto e opportunità per gli agricoltori.
“A livello europeo invece si assiste a tagli alle risorse finanziarie e ai mezzi di produzione, compromettendo così anche l’innovazione”. L’alto tasso di inflazione inoltre riduce il valore reale dei pagamenti diretti. Si prevede, sottolinea Giansanti, che nell’Eurozona bisognerà attendere il 2025 per tornare ad un tasso d’inflazione prossimo al 2% e le previsioni per il 2023 parlano di prezzi dei prodotti alimentari che continueranno a salire.
Per questo, sottolinea il presidente di Confagricoltura, è necessario piuttosto aumentare gli stanziamenti a favore della vitalità delle imprese. E la proposta di revisione di metà periodo del bilancio pluriennale che la Commissione presenterà, è l’occasione per farlo. Tanto più che il bilancio dell’Unione destinato all’agricoltura fino al 2027 ha subìto un taglio in termini reali del 15%.