FIRENZE – “Ridurre l’Iva sulla selvaggina da immettere nel territorio, contenere gli ungulati e affrontare di petto il problema dei predatori”. Sono i temi che Confagricoltura Toscana ha portato all’attenzione del sottosegretario alle Politiche agricole Patrizio La Pietra in un incontro che si è svolto nei giorni scorsi.
“Il 10% del territorio a caccia programmata è gestito da imprese private – spiega il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri -. È insomma un mondo importante, che merita attenzione. Da parte nostra auspichiamo una proficua collaborazione tra Ente Produttori di Selvaggina e Ministero con l’obiettivo di svolgere un lavoro di squadra, mantenere e promuovere il tessuto imprenditoriale, culturale e storico degli istituti privati. Confagricoltura Toscana è fiduciosa che questa collaborazione possa mitigare i problemi legati all’eccessiva presenza di ungulati e le conseguenti future richieste di risarcimento danni da parte degli agricoltori”.
“Chiediamo anche – dice Neri – l’adozione di norme più flessibili a favore delle regioni per regolare l’attività venatoria e una riduzione dell’Iva sulla selvaggina viva, ad esempio il Fagiano, da immettere nel territorio, Iva che ad oggi è al 22%, il regime Iva deve essere convertito come per tutte le carni compreso il pollame al 10%. L’agricoltura ha di fronte una serie di criticità, dai rincari energetici alla siccità. Ma c’è un problema, quello degli ungulati, che da anni crea danni enormi, ormai insostenibili, alle nostre aziende. C’è la necessità imminente di ristabilire un equilibrio nel rapporto tra l’agricoltura e la fauna”.