ROMA – “Stanno creando un clima infamante contro i prodotti italiani. Ormai gli attacchi non si contano più: le etichette irlandesi secondo le quali il vino nuoce gravemente alla salute, il Nutriscore che boccia produzioni tipiche e sane come olio d’oliva e Parmigiano Reggiano, le autorizzazioni poco trasparenti a farine di grillo e cibo sintetico…
Adesso anche un quotidiano prestigioso come il Financial Times dà spazio e attenzione agli sproloqui di un professore italiano a caccia di notorietà”. Lo scrive sui social il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega).
“La carbonara, il panettone, il Parmigiano Reggiano e altre prelibatezze fanno parte della tradizione italiana. Di una cultura che certamente si aggiorna, ma che rimane saldamente legata al nostro territorio e alla nostra popolazione. Una cucina che merita di essere inserita tra i patrimoni immateriali riconosciuti dall’Unesco proprio perché qui, e solo qui, trova gli ingredienti che la compongono e quel radicamento nella vita dei cittadini, che le consentono di essere legata indissolubilmente all’immagine dell’Italia”, spiega il coordinatore del Dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega.
“Non possiamo sottovalutare il tentativo di danneggiare quell’immagine, perché vorrebbe dire compromettere anche i motivi per cui i nostri prodotti vengono venduti in tutto il mondo e per i quali molti turisti vengono a visitare le nostre regioni, attratti proprio dalle eccellenze enogastronomiche. Insomma – conclude Centinaio – vogliono colpire una parte importante della nostra economia e, di fronte a questo tentativo, la nostra reazione non può essere un’alzata di spalle. Le istituzioni devono reagire compatte, senza divisioni politiche, per tutelare il made in Italy, il suo carattere culturale e le sue prospettive economiche”.