RAVENNA – Quale sarà l’andamento del mercato dell’erba medica essiccata e disidratata nel 2023? Quali scenari si prospettano per l’export? E le quotazioni, tendenzialmente, si attesteranno sui valori sostenuti che hanno caratterizzato la passata stagione o si ridimensioneranno come peraltro sta avvenendo in quest’ultimo periodo?
“Le operazioni legate al primo taglio di erba medica sono iniziate nei giorni scorsi e i nostri associati, com’è normale che sia, si stanno interrogando sulle prospettive del mercato da qui ai prossimi mesi, consapevoli che le condizioni climatiche rappresenteranno una variabile molto importante insieme agli scenari geoeconomici internazionali”.
Così Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, l’Associazione che da oltre sessant’anni rappresenta il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati italiani con una trentina di impianti associati sparsi in diverse regioni italiane per una produzione annua complessiva che sfiora 1 milione di tonnellate, di cui più del 60% destinato all’export.
“Nonostante i ribassi di circa il 10% che si stanno registrando sul prezzo del prodotto americano, pur diverso dal nostro, le previsioni per l’erba medica essiccata e disidratata italiana sono improntate ad un certo ottimismo – afferma Alfeo Carli, presidente del Gruppo Carli – La richiesta proveniente dal Medio Oriente è sostenuta e malgrado la recente introduzione negli Emirati Arabi di nuove regole, ritengo che la domanda anche per quest’anno non deluderà le aspettative, favorendo quotazioni soddisfacenti anche se, va detto, non credo che raggiungeranno i valori dello scorso anno quando si arrivò anche a sfiorare i 400 euro/tonnellate e non per effetto di una domanda superiore all’offerta, ma solo perché i prezzi delle materie prime come la soia, il mais e il grano avevano toccato picchi mai visti. Parallelamente, sono altrettanto convinto che fortunatamente le quotazioni di quest’anno non raggiungeranno comunque i minimi di tre anni fa”.
Più improntata al pessimismo è la previsione di Agostino Migiani, Responsabile commerciale del Gruppo Al Dahra Global Forage secondo il quale “in tutte le parti del mondo dove esportiamo si registra un calo delle quotazioni – dichiara – sulla scia di quanto sta avvenendo negli USA, dove i prezzi hanno già registrato una diminuzione di oltre 100 dollari la tonnellata. Il trend che si sta delineando già da 3-4 mesi a questa parte è quindi orientato a un ribasso generalizzato e lo dimostra anche il fatto che, contrariamente a quanto avveniva negli anni passati in questo stesso periodo, diversi contratti non sono ancora stati perfezionati perché i produttori preferiscono temporeggiare qualche settimana in più per vedere quale piega prenderà il mercato internazionale, dove noi siamo comunque meno competitivi rispetto ad altri Paesi. Non dimentichiamo poi che il fattore meteo rivestirà un ruolo primario e condizionerà la produzione, la qualità e inevitabilmente i prezzi e che il marcato calo delle quotazioni delle commodities come il mais, che dai 450euro/tonnellata è precipitato a 260euro/tonnellata, condizionerà inevitabilmente anche il prezzo dell’erba medica. Siamo in una fase molto interlocutoria e direi incerta in cui l’atteggiamento migliore è proprio quello che gli americani identificano con la frase wait and see: aspetta e guarda”.
Emirati Arabi, Medio Oriente, Magreb Nord Europa sono le principali destinazioni dell’erba medica essiccata e disidratata prodotta in Italia a cui in questo momento non si può unire la Cina perché, come ha ricordato Alfeo Carli, il Paese del Dragone deve smaltire ingenti quantitativi di prodotto stoccato.
“Le richieste non mancano – interviene Valentino Oliva del Gruppo Paci e Pagliari – e testimoniano che dai Paesi esteri nostri acquirenti l’interesse per l’erba medica essiccata e disidratata italiana non registra cedimenti. Detto questo però, dobbiamo fare i conti con un andamento climatico che condizionerà enormemente il mercato nei prossimi mesi. Già ora l’Italia da un punto di vista meteo è divisa in due: al nord la siccità persiste e l’assenza di piogge ha in parte compromesso il primo taglio, mentre al Centro e al Sud, pur non sufficienti per far fronte al fabbisogno, le precipitazioni sono state più consistenti. Ma nei mesi futuri cosa accadrà? È questa la grande incognita, basta volgere lo sguardo alla vicina Spagna dove proprio in questi giorni si registrano temperature estive con le inevitabili conseguenze. Per questo ritengo che a un iniziale stabilità, le quotazioni saranno destinate a modularsi in base alle condizioni meteo. E questo al netto degli scenari geopolitici ed economici internazionali che si determineranno”.
“Ritengo che dalle dichiarazioni di questi importanti esponenti del mondo della trasformazione dell’erba medica – sottolinea in conclusione il direttore AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Riccardo Severi – si possano trarre un paio di conclusioni. La prima riguarda le prospettive di vendita caratterizzate da un atteggiamento molto prudenziale che personalmente condivido, quantomeno in questo prima fase della stagione. La seconda investe la domanda e il giudizio non può che essere positivo, perché sia a livello nazionale che internazionale sappiamo che è particolarmente sostenuta. E questo non può che suggerire un cauto ma fondato ottimismo”.