ROMA – “Le eccellenze della salumeria italiana sono in serio pericolo. Pericolo di estinzione! Assosuini e Associazione Veneta Allevatori continuano a segnalare, da ottobre 2021, le criticità nella disponibilità delle cosce destinate al circuito tutelato DOP a seguito della revisione dei disciplinari. Questi ultimi, si può dire, sono stati subiti dalla maggioranza degli allevatori (che nemmeno ne conoscevano i contenuti), in quanto non erano stati condivisi, prima di essere adottati. Appena saranno attivi i nuovi piani dei controlli sarà evidente quanto da tempo prospettato.
Lo dichiara in una nota Elio Martinelli, presidente di Assosuini.
Si segnala anche il forte aumento della quotazione della coscia fresca per produzione tipica che ha superato i 6 euro/kg, causa questa di una grandissima preoccupazione dei prosciuttifici sempre per la sopravvivenza dell’intero settore. Tutto ciò, infatti, porta inesorabilmente ad un appesantimento del costo del prodotto stagionato, che condiziona le scelte del consumatore all’acquisto, che si spostano verso prodotti non tipici.
Riepilogando: abbiamo il 20% in meno di scrofe, il 10% in meno legato alla questione del peso massimo, quindi un 30% in meno, per un totale di cosce lasciate fuori dal circuito DOP di ben quattro milioni di pezzi.
Chiediamo pertanto vengano trovate soluzioni condivise per evitare quanto i dati sopra riportati prospettano. In caso contrario, la famosa eccellenza della coscia tutelata DOP sparirà. Chi ha inventato questo sistema sta rischiando di fare fallire la DOP, e d è tempo che si prenda le proprie responsabilità.
La domanda è dunque: chi vuole la fine del prosciutto di Parma e del San Daniele?”