PIACENZA – Tra tanta sofferenza emergono per fortuna anche le storie di solidarietà e di ripartenza come questa bella pagina che stanno scrivendo i giovani di Anga Piacenza (l’associazione dei giovani di Confagricoltura) che si sono dati da fare per organizzare una fornitura di fieno alle aziende danneggiate della Romagna.
Così alcune aziende agricole interpellate hanno prontamente risposto e fornito la materia prima. Tra queste il gruppo Scrocchi, Filippo Gasparini e Roberto Botti. Nella notte, poi, Marco Barbieri, vicepresidente di Anga Piacenza, con suo cugino Giuseppe che ha l’azienda a Carpaneto insieme all’amico Renzo Caminati di Rivergaro hanno gestito il trasporto. Il punto di ritrovo questa mattina a Modena Nord con altri agricoltori provenienti da Mantova, Crema, Cremona e Brescia.
Un’azione in buona parte organizzata da Anga dunque, ma per fortuna le voci corrono e la solidarietà è contagiosa, così da Piacenza sono partiti anche altri due carrelli forniti dai soci del Caseificio Santa Vittoria.
”Il fieno arriverà a destinazione in giornata – spiega Marco Barbieri che ha fatto parte della staffetta, mentre ora sta proseguendo Renzo Caminati – in buona parte sarà destinato ad un centro di stoccaggio organizzato da Anga Emilia Romagna a Cotignola, mentre noi che ci eravamo già attivati abbiamo individuato due aziende agricole sempre nelle vicinanze e lo forniremo direttamente a questi agricoltori alluvionati che ne hanno bisogno per nutrire gli animali”.
I due carrelli del caseificio andranno invece a Fontanelice e Bagnara.
“Sappiamo che in una disgrazia di queste dimensioni il nostro contributo è una goccia nel mar – conclude Barbieri – ma ci sentivamo di fare anche noi qualcosa e soprattutto di far sentire la nostra vicinanza. La solidarietà tra noi agricoltori proseguirà anche superato il momento emergenziale”.
Confagricoltura Piacenza ricorda infatti che il settore agricolo è quello più danneggiato da questa grave calamità che ha compromesso raccolti e frutteti. I campi allagati impiegheranno diverso tempo prima di poter tornare produttivi. Sono in fase di ricognizione i danni agli allevamenti, alle serre e alle strutture mentre la priorità in alcune zone è purtroppo ancora liberare i campi dall’acqua.