ROMA – Il settore ortofrutticolo al momento è ancora vessato da alti costi di produzione, avversità fitosanitarie ed effetti del clima, come pure da carenza di manodopera e forte concorrenza del prodotto estero.
Occorre, dunque, creare catene del valore sostenibili e più resilienti alle difficoltà, in modo da migliorare disponibilità, sicurezza e accessibilità all’ortofrutta. Questa la posizione di Cia-Agricoltori Italiani, portata alla Commissione di allerta rapida indetta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo.
Secondo Cia, il maltempo ha sicuramente portato a un’offerta minore di prodotto da parte di alcune Regioni, che però non è tale da giustificare aumenti dei prezzi al dettaglio su tutte le tipologie di frutta e verdura.
In particolare, la crisi in Romagna ha condizionato la produzione, soprattutto sull’offerta di albicocche (il 30% di quelle nazionali proviene dalla regione) con una maggiorazione dei prezzi alla produzione che si attesta ora su 1,45 euro/kg, mentre pesche e nettarine oscillano fra 1,15 e 1,32 euro/kg. Colpiti dall’alluvione anche 3mila ettari di coltivazioni di pere e altri 4.200 ettari di kiwi. Si invita, dunque, il Governo a rafforzare i controlli per contrastare i fenomeni speculativi, che danneggiano l’immagine del settore e scoraggiano i consumatori già provati dalla forte diminuzione del potere d’acquisto. Una flessione che si ripercuote in maniera ancora maggiore sui consumi di ortofrutta ed è diventata quasi strutturale.
Per Cia, l’aumento del prezzo al dettaglio non favorisce in alcun modo l’agricoltore, anzi resta l’annoso problema della ripartizione del valore lungo la filiera. Tuttora, su 100 euro destinati all’acquisto di frutta e verdura fresca, ne restano solo 6 come utile al produttore, contro i 17 euro in capo alle imprese del commercio e del trasporto. Nel caso dei prodotti trasformati, dove la filiera si allunga, il guadagno per l’agricoltore si contrae ulteriormente, scendendo sotto i 2 euro.
Quanto alla flessione ormai storica dei consumi di ortofrutta, Cia chiede di rafforzare le campagne istituzionali di promozione, con particolare riguardo verso i giovani, e di dare un forte impulso a innovazione tecnologica, sviluppo e ricerca, insieme ad accordi migliorativi sulla qualità di filiera che potrebbero essere di grande supporto al rilancio del settore.