ROMA – La domanda di trattrici, macchine operatrici, attrezzature e componentistica si mantiene su buoni livelli, ma il fatturato cresce oltre ogni previsione per il forte aumento dei prezzi. Il valore delle esportazioni italiane si incrementa del 16,7% e spinge la produzione nazionale a 15,5 miliardi di euro. Il valore, tuttavia, non corrisponde ad una crescita degli utili, giacché l’incremento dei prezzi di vendita copre l’aumento dei costi di produzione dovuti alle materie prime, all’energia e alla logistica.
Il mercato mondiale di trattrici, macchine agricole e componentistica per l’agricoltura cresce in modo consistente nel 2022, e con esso l’export italiano che spinge la produzione al suo massimo storico. Il valore del macchinario venduto a livello globale assomma a 160 miliardi di euro, con una crescita del 10% rispetto ai 145 miliardi del 2021. L’incremento del
business agromec-canico – che scaturisce da un alto livello della domanda associato ad un forte aumento dei prezzi – premia l’industria italiana, da sempre competitiva sui mercati esteri. I dati Istat sulle esportazioni italiane nel 2022 indicano per le voci “trattrici”, “macchine agricole” e “trattrici incomplete e parti” un valore complessivo di 7,3 miliardi di euro, con un aumento del 16,7% rispetto al 2021. Trainata dall’export, l’industria nazionale raggiunge un fatturato di 15,5 miliardi di euro (+13,3% sul 2021) – dato dalla somma della produzione di trattrici (2,4 miliardi), macchine agricole (7 miliardi), trattrici incomplete e parti (1,3
miliardi), a cui si aggiungono la componentistica (3,8 miliardi) e il giardinaggio e cura del verde (950 milioni) – che rappresenta il massimo storico per il settore.
“Il dato record non corrisponde ad un incremento effettivo della redditività per le industrie di settore – ha spiegato il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti nel corso dell’Assemblea Generale della Federazione, tenutasi questo pomeriggio a Palazzo Varignana (BO) – giacché la crescita dei listini ha sostanzialmente coperto l’incremento dei costi di produzione dovuto alle materie prime, all’energia e alla logistica”. Nel presentare i dati di mercato e di produzione, Malavolti ha ricordato come il commercio delle macchine agricole registri dal 2001 ad oggi una crescita costante, superando anche le congiunture economiche più difficili, comprese quelle determinate dalla pandemia del 2020 e dall’inflazione dello scorso anno.
Il mercato delle trattrici – che nel 2021 ha raggiunto complessivamente i 2,5 milioni di unità – è previsto in crescita anche nei quattro anni dal 2023 al 2026, con un tasso medio
annuo del 4,5%, mentre il mercato delle altre macchine agricole dovrebbe incrementarsi, sempre nel periodo 2023-2026 ad un ritmo del 5% annuo. “Nel lungo periodo – ha spiegato il Presidente di FederUnacoma – la domanda di macchinario agricolo è destinata a crescere ulteriormente se si considera che nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i quasi 10 miliardi di persone, e che questo comporterà un incremento della domanda di derrate
alimentari stimato fra il 50 e il 70%”. “Negli anni prossimi l’industria italiana sarà ancora protagonista – ha concluso Malavolti – malgrado la concorrenza di Paesi emergenti che offrono mezzi meccanici a basso costo, in un contesto nel quale i redditi agricoli non sempre consentono investimenti in tecnologie di nuova generazione.