AOSTA – “Innovazione e tecnologie fondamentali per il futuro della viticoltura eroica, per contenere i costi di produzione, mediamente maggiori nelle aree estreme, e per dare una mano al lavoro dei viticoltori. Innovazione sempre più importante anche in ottica cambiamenti climatici in atto”.
A sottolinearlo è Stefano Celi, presidente Cervim – Viticoltura eroica, al termine della seconda edizione di Enovitis Extreme (con 83 aziende espositrici), la manifestazione di Unione italiana vini dedicata ai vigneti di montagna (sopra i 500 metri), in pendenza (dal 30%) e piccole isole.
Si è svolta nei vigneti alpini della Cantina Valle Isarco (Bolzano) ed ha fornito un approfondimento specifico sull’utilizzo di macchine operatrici e attrezzature destinate all’impiego in condizioni orografiche impervie, con forti pendenze e ristretti spazi di manovra.
“Il rapporto di ore di lavoro fra un vigneto convenzionale in pianura ed un vigneto di alta montagna è di 1 a 6 – spiega Celi – solo per far capire quanto possono salire i costi di produzione della viticoltura eroica. Per cui essere partner ed aver partecipato ad Enovitis Extreme ci ha permesso di confrontarsi nel migliore dei modi con i produttori di queste tecnologie, e anche con chi questa innovazione è poi chiamato ad utilizzarla nel vigneto. Fare sistema fra i protagonisti della filiera significa tenere alta l’attenzione sulla viticoltura eroica e mettere in rete il mondo della ricerca, dell’innovazione e delle aziende di meccanica applicata”.
Enovitis Extreme è stata anche l’occasione per degustare i vini eroici: “Una bella partecipazione – aggiunge Celi – che ha evidenziato la grande qualità dei vini da viticoltura eroica, ormai una qualità diffusa e sempre più apprezzata dai consumatori e wine lovers. Una qualità che è stata approfondita anche dagli espositori e addetti ai lavori”.