RAVENNA – Semaforo verde dal ministero dell’Agricoltura al Contratto Quadro Nazionale per il settore dei foraggi essiccati. Crescita del settore, valorizzazione del prodotto, risposte concrete alle domande di un consumatore sempre più informato e consapevole.
“Con questo importante strumento possiamo accelerare sulla valorizzazione del prodotto – ha sottolineato il presidente Gian Luca Bagnara – al quale si aggiungono i progetti a cui stiamo lavorando e che racchiudono per il settore interessanti opportunità di sviluppo”
L’Assemblea generale di AIFE/Filiera Italiana Foraggi svoltasi il 18 luglio scorso a Faenza alla presenza del presidente Gian Luca Bagnara, del direttore Riccardo Severi e dei suoi associati, ha dedicato ampio spazio alla discussione e all’approfondimento dei progetti che l’Associazione sta portando avanti.
La consapevolezza è quella che per il mondo delle foraggere, e dell’erba medica in particolare, si stanno aprendo scenari molto interessanti e densi di importanti opportunità a livello internazionale.
Opportunità sia per il mondo produttivo, sia per quello dell’essiccazione e della disidratazione che AIFE/Filiera Italiana Foraggi rappresenta con 30 impianti associati, una produzione annua che sfiora 1 milione di tonnellate – in pratica quasi il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale – di cui il 60% destinato all’export e un fatturato complessivo che tocca i 450 milioni di euro/anno.
“Dopo un iter particolarmente lungo e laborioso che AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha avviato alcuni anni fa – ha esordito nel suo intervento il presidente Bagnara – finalmente siamo pronti a firmare con il settore agricolo un Contratto Quadro Nazionale per il settore dei foraggi essiccati.
Un importante strumento che favorirà la valorizzazione del prodotto e che vedrà protagonisti dei futuri accordi tra le parti il mondo produttivo e quello della trasformazione. A questo si unisce il tema delle certificazioni ambientali, a iniziare dal made green in Italy: la regola di prodotto proposta da AIFE/Filiera Italiana Foraggi è appena stata pubblicata in forma definitiva dal ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica. Il prossimo passo è quello della certificazione di filiera. Siamo fortemente impegnati a lavorare su aspetti che il mercato chiederà e in parte sta già chiedendo in termini di qualità e salubrità del prodotto, parametri che possono essere garantiti e documentati proprio attraverso strumenti come le certificazioni”.
Uno spazio dedicato anche al progetto di promozione su 4 mercati esteri che AIFE/Filiera Italiana Foraggi sta portando avanti con la Spagna.
Prima produttrice di erba medica essiccata e disidratata a livello europeo, che oggi vive una situazione di estrema gravità dovuta alla perdurante siccità. Un progetto in itinere che racchiude importanti opportunità in un quadro in cui l’incremento produttivo di proteine vegetali all’interno della UE ricopre un ruolo sempre più cogente.
“Nonostante il difficile momento che sta vivendo – ha sottolineato il direttore Riccardo Severi – la Spagna crede molto in questo progetto alla luce degli scenari internazionali che si vanno delineando per la produzione di erba medica, con gli USA che hanno ridotto la produzione, la richiesta internazionale in aumento, le caratteristiche colturali che rispondono appieno alle esigenze di sostenibilità ambientale”.
Ospite d’eccezione all’Assemblea di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Vagn Hundeboll, socio del Consorzio Europeo delle Imprese di Disidratazione dei Foraggi (CIDE) e Ceo della danese BioRefinery A/S.
La società di bioraffinazione che dal 2021, con un investimento di 10 milioni di euro, si è dedicata all’estrazione di proteine vegetali da trifoglio e erba medica e che in soli due anni è passata da un’estrazione che non superava il 25% a quella attuale arrivata al 37%, con un obiettivo ritenuto raggiungibile del 45%. “Gli studi scientifici fin qui condotti sul prodotto ottenuto dal nostro impianto che è attivo h24 7 giorni su 7 per non pregiudicare la qualità del raccolto – ha spiegato Hundeboll – ne confermano il valore non solo per la destinazione alimentare zootecnica, ma anche per il rispetto della sostenibilità ambientale che garantisce”.
Alcune aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi sono già impegnate nell’attività di bioraffinazione dell’erba medica, una strada che come ha spiegato Vagn Hundeboll può aumentare le opportunità di sviluppo e valorizzazione di questa importante coltura.