ROMA – Gli impatti del cambiamento climatico stanno caratterizzando questa stagione con fenomeni estremi che falcidiano le produzioni agricole italiane. “Negli ultimi anni siamo passati dalla siccità alle piogge intense, poi le alluvioni di maggio in Emilia Romagna con la distruzione di buona parte delle aree agricole nella regione”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha spiegato nel dettaglio a Radio anch’io, la situazione drammatica che sta vivendo l’agricoltura, piegata dal clima impazzito che ha creato, solo per la produzione di uva da vino nel Nord Est Italia, “danni del 30/40%”. Giansanti ha precisato tuttavia che, nel complesso, “fare una stima oggi è un esercizio difficile, e forse anche inutile”.
“Stiamo governando gli incendi al Sud, con forte preoccupazione da parte degli imprenditori per le coltivazioni, i capannoni e le strutture agricole, e tutto questo rende problematico, per chi deve produrre, garantire cibo per i consumatori al minor costo possibile – ha rimarcato il presidente di Confagricoltura –. Siamo fiduciosi che cio’ che il governo ha promesso possa arrivare ad essere poi elemento di concretezza agli occhi degli imprenditori. Importante è trovare nel minor tempo possibile le risorse per far ripartire le attività economiche perché ci sono due ordini di danni per gli imprenditori agricoli, da una parte la mancata produzione, e dunque mancato reddito, dall’altra, i danni strutturali: chi aveva un frutteto o un vigneto che è stato devastato da un evento calamitoso avrà una mancanza di reddito di anni, oltre al fatto di dover ricostituire gli impianti distrutti”, ha concluso Giansanti.