VENEZIA – Le piogge estive, comprese quelle degli ultimi giorni, sono state benefiche per il riso del Veneto, che conta su una buona annata per dimenticare la difficile stagione 2022 contraddistinta da siccità e risalita del cuneo salino nel Delta del Po. La prossima settimana si comincerà a raccogliere la varietà Vialone Nano a Isola della Scala, nel Veronese, mentre per altre tipologie si dovrà attendere fino a ottobre.
“La stagione è sicuramente migliore a quella dell’anno scorso grazie alle piogge e al clima favorevole – sottolinea Filippo Sussi, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Veneto -. Eravamo partiti con molti timori, tanto che qualcuno ha deciso di non seminare per paura di un’estate siccitosa. Invece poi il meteo è stato dalla nostra parte e non ci sono state eccessive grandinate. Perciò la qualità del riso è soddisfacente e ci aspettiamo un buon prodotto. I prezzi, attualmente, sono molto remunerativi, anche perché alcune varietà, come il Vialone Nano, sono esaurite. Non ci sono particolari problemi per il mercato, se non la spada di Damocle di un’apertura all’import del riso indiano, che sarebbe deleteria per i produttori europei. La Commissione europea ha infatti ripreso i rapporti con l’India per un accordo di libero scambio che suonerebbe come un’autentica beffa, anche per una mancanza di reciprocità di regole sui fitofarmaci. Mentre i nostri produttori sono sottoposti a forti restrizioni, il Paese asiatico utilizza agrofarmaci che da noi sono proibiti e nonostante questo potrebbe importare il suo prodotto addirittura a dazio zero”.
Anche il riso polesano guarda alla prossima raccolta con maggiore tranquillità, cercando di dimenticare la stagione 2022 compromessa dal cuneo salino, con tante piante annerite e addio al raccolto. “Quest’anno abbiamo avuto un po’ di preoccupazione solo alcuni giorni fa, quando il cuneo salino è risalito di 15 chilometri dalla foce – spiega Antonio Bezzi, componente della sezione risicoltori di Confagricoltura Veneto e presidente del Consorzio risicoltori polesani, che conta una decina di grandi aziende di seminativi tra Porto Tolle, Taglio di Po e Porto Viro -. Timori presto rientrati, per fortuna, grazie alle piogge recenti. Ci aspettiamo una buona raccolta, che inizierà in ottobre, con un prodotto in linea con le annate normali e quantitativi più o meno stabili che dovrebbero aggirarsi attorno alle 5.000 tonnellate di riso igp Delta del Po tra Carnaroli, Arborio, Baldo e Volano”.
Secondo i dati di Veneto Agricoltura la superficie regionale coltivata a riso nel 2022 è scesa a circa 3.000 ettari (- 3%): il 90% degli investimenti si concentra nelle province di Verona (2.100 ettari circa, -2,5%) e Rovigo (600, -11,3%). La produzione finale è stata stimata in circa 14.100 tonnellate.