ROMA – Nel primo semestre 2023 crescono le importazioni dei cereali verso l’Italia e diminuiscono (di molto) le esportazioni.
A trainare questo trend è il grano duro: ne abbiamo importato quasi mezzo milione di tonnellate in più rispetto il 2022, per un totale di 1 milione e 234.343 tonnellate.
A certificarlo è Anacer con dati alla mano dei primi sei mesi dell’anno in corso.
IMPORTA
Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel I° semestre 2023 sono risultate in aumento nelle quantità di 453.000 tonnellate (+4,2%) e nei valori di 389,1 milioni di euro (+8,4%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’aumento dell’import si deve soprattutto ai cereali in granella (+577.000 tonnellate, pari a
+8,4%), in particolare al grano duro (+475.000 t), grano tenero (+102.000 t) e mais
(+48.000 t). Tra gli altri prodotti destinati prevalentemente all’alimentazione animale
diminuiscono gli acquisti dall’estero dei mangimi a base cereali (–4,5%) e dei prodotti
trasformati/sostitutivi (–16,5%), mentre risulta in aumento la crusca (+42%). Le
importazioni di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso) risultano in calo di circa 29.000 tonnellate (–13,4%). Il totale delle farine proteiche
vegetali si riduce di 14.000 t (–1,1%), mentre per i semi e frutti oleosi si registra un
incremento di 36.000 t (+2,5%).
EXPORT
Le esportazioni dall’Italia nel I° semestre 2023 diminuiscono nelle quantità di 432.000
tonnellate (–16%) e aumentano nei valori di 108,4 milioni di Euro (+3,7%), rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano in diminuzione le vendite all’estero dei cereali in granella (–203.000 t, soprattutto
grano duro), dei prodotti trasformati (–23,4%), della farina di grano tenero (–3,3%) e del
riso (–13,9% considerando riso lavorato, semigreggio e risone). Relativamente alle paste
alimentari si registra un calo nelle quantità esportate del 6,3% ed un incremento nel
corrispondente controvalore in euro del 6,9%. Tra gli altri prodotti in esame risultano in
aumento le quantità esportate di mangimi a base di cereali (+2,5%) e di semola di grano
duro (+3,3%).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi sei mesi del 2023 un esborso di valuta pari a 5.002,5 milioni di Euro (4.613,4 nel 2022) ed introiti per 3.011,5 milioni di Euro (2.903,1 nel 2022).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a –1.991,0 milioni di Euro, contro –1.710,3 milioni di
Euro nel 2022.
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