BARI – Gli effetti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura tra prolungate siccità, piogge torrenziali ed eventi estremi sono ormai drammaticamente evidenti e con costi salatissimi per il settore. In questo scenario, in cui l’acqua sta diventando sempre più scarsa, il progetto Water4AgriFood, coordinato dal CREA Agricoltura e Ambiente, si è posto l’obiettivo di capire come utilizzare e valorizzare la risorsa idrica nei sistemi colturali del Sud, puntando al “Miglioramento delle produzioni agroalimentari mediterranee in condizioni di carenza di risorse idriche”.
Il progetto, i cui risultati sono presentati in una intensa due giorni che si chiude oggi a Bari, ha unito il mondo industriale e della ricerca per mettere a punto strumenti adatti ad utilizzare al meglio le risorse idriche a disposizione delle aziende agricole e degli enti territoriali deputati alla gestione dell’acqua.
L’OR1 Grey Water – Come recuperare le acque reflue, coordinato dal prof. Salvatore Barbagallo (Università degli Studi di Catania), si è dedicato al riuso delle acque reflue in dispositivi sperimentali realizzati in tre aree della Sicilia e che riguardano la fitodepurazione, e il riutilizzo in agricoltura di acque depurate.
L’OR2 Green Water – Come aumentare la capacità di invaso del suolo, guidato da Pasquale Campi (CREA Agricoltura e Ambiente), con studi condotti in laboratorio e in azienda (Rutigliano, Bari), ha lavorato per tesaurizzare l’acqua, aumentando la capacità di infiltrazione e di ritenzione del suolo mediante apporti di materiale organico di diversa provenienza, ottimizzando così i sistemi colturali. Infine, sono state selezionate linee di orzo ad elevata efficienza idrica.
L’OR3 Precision Water – Come ridurre gli apporti irrigui senza penalizzare le produzioni, sotto la supervisione di Stefano Anconelli (Canale Emiliano Romagnolo), con sperimentazioni realizzate in Puglia, Sicilia ed Emilia-Romagna, ha riguardato l’irrigazione di precisione e delle pratiche colturali con risorse idriche limitate, con l’obiettivo di ridurre gli apporti irrigui senza penalizzare le produzioni, agendo sull’utilizzo di materiali innovativi (per microirrigazione, pacciamatura e schermi di radiazione) e sul monitoraggio dello stato idrico del suolo e della vegetazione.
L’OR4 Price Water – Come usare le politiche a tutela di produzione e risorse idriche, coordinato da Raffaella Zucaro del CREA Politiche e Bioeconomia, ha inteso migliorare l’efficienza d’uso dell’acqua, salvaguardando le risorse idriche nell’ambito del territorio – mediante pratiche colturali innovative – e introducendo politiche dei prezzi finalizzate a promuovere l’uso sostenibile dell’acqua (tariffa sostenibile attraverso l’installazione di reti di monitoraggio e di sensori), anche attraverso il recupero di eventuali costi ambientali, secondo il principio “chi inquina/usa, paga”.
L’OR5 Future Water – Come analizzare le conseguenze del riscaldamento globale sui sistemi colturali, guidato dal coordinatore generale del progetto Domenico Ventrella (CREA Agricoltura e Ambiente), ha studiato l’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e le strategie di adattamento. Le attività hanno riguardato l’utilizzo delle risorse idriche attraverso la modellizzazione del continuum “suolo-pianta-atmosfera” in due bacini, in Puglia e Basilicata. In Sicilia si sono studiate la prevenzione, mitigazione e adattamento nel breve e lungo periodo e l’influenza dei cambiamenti climatici sulla distribuzione e dannosità di fitofagi esotici e agenti fitopatogeni. Infine, è stato ideato e realizzato un framework di sistema a supporto delle decisioni che, su scala territoriale, consente di ottimizzare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici di sistemi colturali basati su frumento duro e pomodoro da industria.
Per saperne di più: https://water4agrifood.it/