FIRENZE – Mercoledì 18 ottobre alle ore 16.00 si inaugurerà nella sede dell’Accademia dei Georgofili la mostra di acquerelli botanici di Veronica Hadjiphani Lorenzetti: “Frutti antichi. Contributo iconografico alla salvaguardia del germoplasma”. Interverranno Carlo Fideghelli e Rossano Massai. La mostra sarà visitabile fino a giovedì 9 novembre, dal lunedì al venerdì, con orario 9.00-12.30 e 15.00-18.00. Ingresso libero.
Questa la presentazione dell’autrice della mostra. “Ricchezza del territorio agricolo, definisco così questo patrimonio di germoplasma sviluppato e sopravvissuto grazie ai tanti contadini ed agricoltori che con lungimiranza hanno conservato e valorizzato centinaia di cultivar autoctone assicurando così risorse genetiche per le future generazioni. In questa mostra sono esposte circa 111 antiche cultivar illustrate in scala 1/1 in acquarello, di mele e pere da tutta Italia ed 11 fichi del Salento.
Ho iniziato ad illustrare i frutti antichi nel 2004 prelevando frutti dall’arboreto Archeologia Arborea -diventata ora Associazione – del prof. Livio e di sua figlia Isabella Dalla Ragione, a Città di Castello. Ho continuato poi con altre pere e mele da casuali incontri con alberi isolati al limitare di campi e sul lato delle strade di campagna poco transitate, sopravvissuti all’agricoltura meccanizzata. Infine ho documentato diversi frutti antichi della tradizione abruzzese del Parco Nazionale della Majella, grazie alla collezione del CRA frutticoltura di Roma dove ho avuto anche la possibilità di verificare nomi e località di provenienza dei frutti già disegnati; grazie alle mostre pomologiche organizzate dal Centro ho avuto anche la possibilità di accedere a molti campioni freschi da illustrare.
Altri miei lavori e ultime in ordine cronologico le tavole relative ai fichi del Salento, al momento ne ho realizzate 11 ma dedicherò i prossimi anni ad illustrarli perché i cultivar che caratterizzano il paesaggio salentino sono infiniti e la regione ne è ricca.
Il mio lavoro è una piccolissima parte di ciò che si dovrebbe portare à visione e considerazione della giovane generazione di coltivatori, agronomi, architetti del paesaggio e consumatori affinché questo patrimonio di biodiversità venga salvato, valorizzato su larga scala e tramandato.
Negli ultimi quattro anni mi sono dedicata anche alla biodiversità viticola della Sicilia e di grande soddisfazione è stato lo studio e la realizzazione di 45 tavole ad acquarello, tutte rigorosamente individuali ed in scala 1/1, di uve antiche e della memoria, per vinificazione e da tavola, esposte con successo per l’interesse mostrato da visitatori di tutte le età, all’Orto botanico di Palermo lo scorso maggio”.