ROMA – L’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A. plaude all’esito del voto finale scaturito nella giornata di giovedì 16 novembre 2023 alla Camera dei deputati, di conversione in Legge della norma che introduce il divieto di produrre e commercializzare in Italia il cosiddetto “cibo in provetta”.
Era un provvedimento molto atteso che dovrà passare poi al vaglio in Europa ma che comunque, nel rispetto del principio di precauzione per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute dei cittadini, ha raccolto una larga maggioranza di consensi tra i cittadini, con una petizione che è stata votata in molti ordini del giorno di Regioni e Comuni, frutto quindi di decisioni attentamente valutate e approfondite.
Ma, purtroppo, la giornata è stata “macchiata” da un brutto episodio, innescato dall’improvvida iniziativa di alcuni parlamentari di una formazione di opposizione che, evidentemente, contando assai poco in Parlamento, hanno messo in scena una grave provocazione, issando cartelli con scritte offensive verso i partecipanti al sit-in pacifico organizzato dalla Coldiretti di fronte a Piazza Colonna a Roma.
“Esprimo soddisfazione – dichiara il presidente di A.I.A., Roberto Nocentini – per l’esito positivo del voto finale alla Camera dei Deputati sul Disegno di Legge che introduce nel nostro Paese il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per mangimi animali. Al tempo stesso, non posso non stigmatizzare i comportamenti gravemente provocatori e offensivi di alcuni deputati di una formazione politica di opposizione, che utilizzando impropriamente la piazza antistante il Parlamento nazionale hanno causato la legittima indignazione dei rappresentanti di agricoltori e allevatori che manifestavano in forma pacifica. Sono solidale con tutta la Coldiretti ed in particolare con il presidente nazionale Ettore Prandini e con il segretario generale Vincenzo Gesmundo che anche in questa occasione ci hanno messo la faccia nel sostenere le ragioni di agricoltori e allevatori italiani, con alle spalle milioni di firme di cittadini, per difendere il loro diritto alla salute e a continuare a nutrirsi di cibi di qualità. Il diritto a fare politica non può travalicare l’educazione e il buon senso ed offendere un’intera categoria, fatta di milioni di lavoratori che con il loro impegno e sacrificio quotidiano forniscono cibo sano e di qualità a tutti i cittadini. Non voglio entrare nel merito dei fatti accaduti in piazza, da ricostruire con correttezza e senza ulteriori provocazioni: faccio solo riflettere sul fatto che, ad esempio, se prima di grandi eventi sportivi, e non, si fa divieto di esporre cartelli o striscioni che possono causare problemi di ordine pubblico o denigrare persone o gruppi, pare paradossale e quantomeno improprio che parlamentari eletti dal popolo siano i primi a contravvenire a queste disposizioni”.