MANTOVA – “La normativa approvata dal Parlamento contribuisce a fare chiarezza in materia di prodotti a base di carne e vieta l’utilizzo di tale terminologia in prodotti plant-based, fornendo così indicazioni più chiare ai consumatori. L’impegno del Governo e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e la forte spinta di Coldiretti hanno portato anche al risultato di vietare la produzione, il consumo e la commercializzazione della carne coltivata, un risultato che prende atto della contrarietà dei cittadini italiani alla carne sintetica, pericolosa deriva contro la zootecnia reale, contro la corretta economia circolare e contro la dieta mediterranea”.
Così Primo Cortelazzi, presidente del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina (346 soci, 432 allevamenti per un patrimonio zootecnico intorno ai 95.000 capi), commenta l’approvazione definitiva alla Camera della legge che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali.
Per Cortelazzi è anche l’occasione di ricordare i risultati di un recente sondaggio condotto dall’Università di Verona su un campione di 342 soggetti, dal quale è emerso che quasi 9 consumatori su 10 (89,8%) chiedono di conoscere cosa acquistano, tanto che la tracciabilità è considerata un’informazione irrinunciabile per il consumatore, sia che si tratti di informazioni in generale sia nel caso in cui la carne rossa rappresenti un ingrediente del piatto che si deve consumare.
In tale ottica si inserisce la campagna di comunicazione a favore del consumo della carne rossa sostenibile italiana che il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina definirà con il sostegno di Regione Lombardia.