In 40 anni persi in Italia quasi 5 milioni di ettari coltivabili, una superficie pari a due volte la Regione Lombardia. E’ quanto denuncia Assofertilizzanti – Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica sottolineando come il corretto utilizzo dei fertilizzanti sia un elemento indispensabile per far fronte alla crescente domanda alimentare e alla sempre più preoccupante mancanza di terre coltivabili.
Le cause – Tra le principali cause della sottrazione di terreni all’agricoltura vi sono l’espansione dei centri urbani e l’aumento della produzione di energie rinnovabili. Secondo le stime del rapporto Coldiretti-SWG, presentato in occasione del Forum internazionale dell’Agricoltura, i prezzi per acquistare le terre in Italia sono ormai tra i più alti in Europa, inferiori soltanto a Danimarca e Olanda. Molte sono inoltre le differenze interne, con i prezzi delle terre al Nord che sono quasi doppi rispetto a quelli del Sud.
La situazione nel mondo – A livello mondiale, la situazione non è meno grave. Stiamo assistendo, infatti, sempre più spesso, alla diffusione del fenomeno del “land grabbing”, ovvero all’acquisizione di terreni su larga scala da parte delle nazioni occidentali nei paesi in via di sviluppo (soprattutto nel continente africano e sudamericano). Del resto, le terre emerse sono soltanto il 29 per cento della superficie terrestre e di queste solo il 12 per cento risulta coltivabile; se a ciò si aggiunge la vertiginosa crescita della popolazione mondiale negli ultimi 50 anni, appare evidente come sia impossibile pensare di garantire cibo per tutti senza il supporto della ricerca e della tecnologia.
Il ruolo dei fertilizzanti – I fertilizzanti, in questo processo, svolgono un ruolo fondamentale in quanto sono l’unica soluzione per preservare la fertilità del terreno. Con il passare del tempo, infatti, il terreno tende a impoverirsi e la crescita delle piante diventa sempre più problematica, con raccolti sempre più scarsi e scadenti. Ecco quindi che per preservare la fertilità del terreno nel tempo occorre reintegrare, attraverso l’uso dei fertilizzanti, gli elementi nutritivi prelevati dalle colture. Se alla scarsità di terre e al loro costo elevato si aggiunge l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, causato anche dalla crescita costante della domanda alimentare, si può avere un’idea concreta di quelle che possono essere le ripercussioni concrete sulla vita dei cittadini. Già oggi il 49% degli italiani riesce appena a pagare le spese in campo alimentare: si tratta di un dato allarmante, che ci permette di comprendere l’importanza di un’agricoltura innovativa, in grado di garantire alla popolazione mondiale cibo abbondante, sicuro e a prezzi accessibili.