BOLOGNA – In occasione della sua ultima riunione, il Comitato Interprofessionale che opera nell’ambito dell’Accordo quadro nazionale per la produzione di sementi di essenze foraggere ha indicato in 4,40 €/kg il prezzo di riferimento per la campagna 2023 per il seme certificato in natura di erba medica per prodotto pulito, cioè con calo di lavorazione 0%.
“Abbiamo dovuto affrontare una campagna senza precedenti, purtroppo in senso negativo – ha evidenziato Alessandro Lualdi, presidente del COAMS, il Consorzio delle Organizzazioni di Agricoltori Moltiplicatori Sementieri e Coordinatore del Comitato Interprofessionale. Abbiamo dovuto affrontare eventi climatici avversi, con piogge intense nei momenti meno opportuni per lo sviluppo delle piante che hanno inciso pesantemente sulle produzioni in senso generale e in particolare sul processo di fruttificazione delle piante di erba medica. Inoltre, abbiamo subito anche calamità eccezionali, quali alluvioni e forti tempeste che hanno colpito zone di alta vocazione per la produzione del seme di questa leguminosa. Non da ultimi, i danni provocati dalle cavallette che hanno fortemente colpito in particolar modo nelle Marche e nelle aree collinari dell’Emilia-Romagna, dove è storicamente presente la coltivazione dell’erba medica” ha aggiunto Lualdi.
“Abbiamo vissuto quindi una situazione eccezionale, che ha fortemente inciso sulle produzioni ottenute, largamente al di sotto delle medie degli ultimi anni, con forti ripercussioni negative anche riguardo gli aspetti qualitativi del seme prodotto, con elevata presenza di semi di erbe infestanti e di cuscuta. Per questi motivi, diversi produttori hanno ritenuto opportuno effettuare una pre-lavorazione del proprio prodotto, per renderlo più apprezzabile dall’industria sementiera e dal mercato. In questo difficile scenario, ci possiamo senz’altro dire soddisfatti del prezzo fissato per l’anno 2023 che, tenendo conto di tutti i fattori negativi appena citati, vuole comunque compensare, ancorché parzialmente, gli investimenti dei produttori agricoli” ha continuato Lualdi.
“L’andamento negativo che abbiamo dovuto affrontare a livello produttivo è solo una componente dello scenario problematico che ha caratterizzato il 2023 sul fronte della produzione e commercializzazione del seme di erba medica – ha sottolineato Fioravante Cozzi, Presidente della Sez. Sementi Foraggere di ASSOSEMENTI che insieme al COAMS compone il Comitato Interprofessionale.
Al momento, sui mercati internazionali si registrano evidenti tensioni, con prezzi che tendono a livellarsi verso il basso e mettono decisamente alla prova l’industria sementiera italiana che deve far fronte sul lato interno ai problemi produttivi registrati nel corso dell’anno. Il forte impegno dell’industria sementiera italiana, che nel corso degli ultimi anni era riuscita a ritagliarsi uno spazio importante sui mercati internazionali, rischia oggi di essere fortemente messo in discussione, poiché le ditte sementiere nazionali devono fare i conti con una produzione italiana pari a circa 1/3 di quella degli ultimi anni” ha spiegato Cozzi.
“Alla scarsa produzione si è poi affiancata la bassa qualità delle produzioni sementiere ottenute. Questo comporta un significativo aumento dei costi per le ditte sementiere, chiamate a ripetere più volte le operazioni di pulizia e selezione del seme in stabilimento per renderlo accettabile dai mercati nazionali ed internazionali. Nonostante ciò, l’industria sementiera italiana è assolutamente consapevole delle difficoltà incontrate dai produttori nel corso dell’anno: per questo motivo, le ditte sementiere aderenti all’accordo interprofessionale hanno deciso di non applicare le penalità previste dal contratto e hanno condiviso con la parte agricola la necessità di riconoscere per l’anno 2023 rispetto all’anno precedente un aumento del 35% del prezzo di liquidazione del seme di erba medica in natura” ha concluso Cozzi.