BRUXELLES – “La COP28 ha deciso la transizione dai combustibili fossili verso le rinnovabili e l’efficienza energetica. Anche l’energia nucleare ha il suo posto. Il testo adottato non menziona la parola “eliminazione graduale”, ma si tratta di una “eliminazione graduale” dei combustibili fossili. Mi aspetto che le scorte di energie rinnovabili, efficienza energetica ed energia nucleare aumentino. Ottimo lavoro da parte del team dell’UE attorno al Commissario Hoekstra”, ha affermato Peter Liese (PPE, DE), presidente della delegazione.
“È fondamentale che una COP si sia occupata dei combustibili fossili per la prima volta. La COP28 segna l’inizio della fine dei combustibili fossili. È stata bloccata per molti anni e questo cambiamento è il risultato della forte posizione dell’UE e dell’alleanza con i paesi in via di sviluppo “L’accordo afferma inoltre chiaramente che tutti i paesi devono agire ora per ridurre le emissioni, non in un futuro lontano. Questo è fondamentale, poiché tutti i paesi aggiorneranno i loro piani nazionali sul clima per la COP del prossimo anno. Ora devono anche aumentare le loro ambizioni.” , ha affermato Heléne Fritzon (S&D, SE), vicepresidente della delegazione.
Una delegazione ufficiale del Parlamento Europeo ha partecipato dall’8 al 12 dicembre alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP28 che si è svolta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
Venerdì 8 dicembre si è svolta una conferenza stampa congiunta con il presidente della delegazione Peter Liese e il commissario per l’azione per il clima Wopke Hoekstra. Puoi guardare una registrazione qui.
Domenica 10 dicembre, il Parlamento Europeo ha ospitato un evento collaterale presso il padiglione dell’UE dal titolo “L’impegno sul metano due anni dopo: lavorare insieme per raccogliere i frutti più a portata di mano della mitigazione”. Puoi guardare una registrazione qui.
Per Cia- Agricoltori italiani l’accordo raggiunto dalla COP28, a Dubai, sull’addio alle fonti fossili è una mano tesa non solo al Pianeta, ma anche a tutta la sua agricoltura che, mai come negli ultimi anni, ha subito gli effetti dei cambiamenti climatici, senza smettere di impegnarsi per la transizione green ed energetica, continuando a produrre cibo di qualità, tutelando biodiversità e territorio. Così Cia-Agricoltori italiani esprimendo soddisfazione per il risultato storico che ha messo nero su bianco la “transition away” da petrolio e carbone entro il 2050.
“Per Cia, infatti -sottolinea il presidente nazionale Cristiano Fini- resta cruciale l’obiettivo di emissioni zero e ancora meglio la costruzione di un percorso che metta al centro il ruolo chiave degli agricoltori nel processo di mitigazione climatica. Ed è in questo senso che va, ancora di più, valorizzata la funzione antismog dell’agricoltura che, da sola, sequestra 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno”.
“Un accordo storico perché, per la prima volta, è stato concordato un processo di transizione verso l’abbondono dei combustili fossili che sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di gas ad effetto serra a livello globale. Un processo che è indispensabile per raggiungere senza incertezze e ritardi gli obiettivi già fissati nell’Accordo di Parigi”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta l’accordo raggiunto alla COP 28, a Dubai.
“Di grande importanza, – aggiunge – anche l’obiettivo di triplicare la produzione di energie rinnovabili entro il 2030 e la chiara indicazione di rafforzare le iniziative per lo stoccaggio al suolo del carbonio. In quest’ottica, l’agricoltura e le foreste hanno un ruolo ancora più importante da svolgere”. In Italia, ricorda Confagricoltura, viene già assorbito il 10% delle emissioni annuali totali.
Fanno parte della stessa partita sicurezza alimentare e lotta al cambiamento climatico. “Dai dibattiti svolti nel corso della COP 28 – afferma Giansanti – sono emerse alcune indicazioni di rilievo, per rendere i sistemi agroalimentari più produttivi e sostenibili. Si tratta di indicazioni che, a nostro avviso, torneranno utili durante la presidenza italiana del G7”.
“Il raggiungimento dell’intesa alla COP 28 è risultato difficile. Era scontato, ma la logica multilaterale è insostituibile, anche per tener conto della diversità delle situazioni economiche”.
Europa, USA, Cina e India rappresentano il 60% delle emissioni globali. Si sale al 70% con Federazione Russa e Giappone. L’incidenza della UE è inferiore al 10% e continua a diminuire con una velocità superiore a quella degli Stati Uniti.