Panettone o pandoro? Il Recioto della Valpolicella li mette d’accordo: la novità di Cantina Negrar

Negrar di Valpolicella (VR) – Ogni Natale a tavola si accende idealmente la sfida tra pandoro e panettone.

C’è però un vino che mette d’accordo entrambi i dolci natalizi ed è il Recioto della Valpolicella, vino rosso passito dolce simbolo della viticoltura di questo territorio vitivinicolo a nord di Verona, basata sulla tecnica millenaria dell’appassimento naturale. Se poi la possibilità di scelta si allarga a ben 4 tipologie di Recioto – classico, affinato in legno, amandorlato e spumante – come quelle prodotte, unica tra tutte le aziende del territorio, da Cantina Valpolicella Negrar nella linea premium Domìni Veneti, il perfetto abbinamento di sapori è servito.

Un vino difficile da fare

Per il Recioto si usano le uve più mature dei vitigni autoctoni valpolicellesi Corvina, Corvinone e Rondinella, uve usate anche per l’Amarone, solo che nel Recioto la fermentazione deve essere interrotta, da qui la difficoltà di individuare il momento perfetto per ottenere un vino con una parte zuccherina importante ma che poi all’assaggio non risulti stucchevole.

Un invito a rallentare i ritmi e alla convivialità

Per Cantina Valpolicella Negrar produrre il Recioto è parte integrante della memoria e della cultura del territorio in Valpolicella Classica: per questo, si distingue da tutti gli altri produttori della Valpolicella producendolo il Recioto della Valpolicella Docg Classico, il Recioto della Valpolicella Docg Classico “Vigneti di Moron”, affinato in legno, il Recioto della Valpolicella Dogc Classico amandorlato “Amando”, elegante e con note di mandorla amara e il Recioto della Valpolicella Docg Classico Spumante, prodotto continuativamente dal 1936 con il nome “Gran Recioto” della Valpolicella Classica.

Quest’anno, in occasione del 90° anniversario di nascita della Cantina, avvenuta nel 1933, il Recioto Spumante Dominì Veneti si è impreziosito di una nuova etichetta, “SentaTe”, siediti in dialetto veneto, a ribadire il concetto di accoglienza che ha sempre contraddistinto il vino “dell’anima” dei valpolicellesi, che usavano offrire agli ospiti il vino del territorio più pregiato, perfetto per accompagnare i dolci delle festività natalizie ma che risulta ottimo anche con sopressa, pane e sottaceti, provare per credere.

 

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